RITENUTA d’acconto per PRESTAZIONE OCCASIONALE: cos’è e chi la paga?

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Questa è una guida verificata

Se hai dubbi sull’applicazione della ritenuta d’acconto sulla prestazione occasionale, in questa guida faremo chiarezza, capendo cos’è e chi paga la ritenuta d’acconto per la prestazione occasionale.

Conoscere le norme che regolano la prestazione occasionale ti permetterà di essere sempre in regola con il fisco. Se vuoi, puoi farti assistere da un commercialista, che ti spiegherà come fare tutto nel modo corretto. Anche noi offriamo questo servizio e per richiederlo, ti basta compilare il modulo in fondo.

Le ritenuta d’acconto sulle prestazioni occasionali è un anticipo sulle tasse che potresti riavere indietro

Se ti trovi nella no tax area, quindi hai un reddito per il quale non sono dovute le tasse, riceverai indietro l’importo delle ritenute d’acconto che sono state versate per te. La no tax area è per tutti coloro che guadagnano meno di 5.500€.

Se rientri in questo caso, puoi richiedere la restituzione della somma in dichiarazione dei redditi.

Il tuo cliente la pagherà per te

Su un compenso concordato di 100€, tu riceverai 80€ e il tuo cliente verserà 20€, quindi il 20%, come anticipo sulle tasse. Dovrà pagarli all’agenzia delle entrate entro il 16 del mese successivo tramite modello F24.

Puoi inserirla solo se il tuo cliente è in regime ordinario o è una società

Perché è sostituto d’imposta, quindi può pagare le tasse al posto tuo.

Al contrario, se fai una prestazione occasionale per un privato o di un lavoratore autonomo in regime forfettario non devi inserire la ritenuta d’acconto, perché questi soggetti non sono sostituti d’imposta. Quindi sarai tu a dover versare autonomamente la ritenuta. 

La ritenuta potrebbe non essere il tuo unico costo

La prestazione occasionale può convenire rispetto alla Partita IVA in una fase iniziale, per farti capire se la tua attività può funzionare.

Superati i 5.000€ di incassi, dovrai iscriverti alla gestione separata INPS per pagare i tuoi contributi per la pensione. Questo sarà un costo sia per te che per il tuo cliente.

Infatti, i contributi saranno del 33,72% e l’11,24% sarà a carico tuo ed il restante, il 22,48% a carico del tuo cliente.

Il cliente dovrà poi versare la totalità dei contributi all’INPS, sia quelli che sono stati sottratti dal tuo compenso, sia quelli a suo carico.

In alcuni casi potrebbe convenirti aprire la Partita IVA

Se la tua attività sta andando bene e i tuoi costi iniziano ad aumentare, puoi valutare la possibilità di aprire la Partita IVA, accedendo a delle agevolazioni in base alla tua situazione specifica. 

Per scoprire come puoi risparmiare, puoi ricevere una consulenza gratuita e senza impegno con un esperto fiscale compilando il form qui sotto.

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Scritta da un nostro Autore

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