Gestione separata INPS: cos’è, chi deve iscriversi e come?

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Questa è una guida verificata

In breve

In questo articolo ti guideremo per conoscere tutto sulla gestione separata INPS. Qui sotto trovi un riassunto di tutte le informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.

Scegliere la cassa previdenziale a cui versare i contributi è importante, perché ti permetterà di pagare la giusta cifra. Per esserne sicuro, puoi consultare un commercialista. Se vuoi, puoi ricevere una consulenza gratuita e senza impegno compilando il form in cima all’articolo.

La gestione separata INPS è una cassa previdenziale 

Iscrivendoti e versando i contributi per la tua pensione finanzi il tuo assegno pensionistico futuro e le prestazioni a sostegno del reddito, come la maternità.

Devi iscriverti se non esiste una cassa privata per il tuo lavoro

Cioè svolgi una professione per cui non esiste una cassa specifica. 

Di solito, i lavori che esistono da più tempo hanno una cassa privata a cui versare i contributi, come gli architetti. Oppure, se svolgi un’attività artigianale o commericale, devi iscriverti alla gestione artigiani e commercianti INPS.

Al contrario, le nuove professioni spesso non sono regolamentate e quindi non hanno una loro cassa. In questo caso dovrai iscriverti alla gestione separata INPS. Ad esempio, se sei un marketers.

Potrai fare l’iscrizione in 3 modi

Nei primi 2 casi ti iscriverai autonomamente, andando sul sito dell’INPS oppure rivolgendoti ad uno degli uffici territoriali. Nel terzo caso, potrai rivolgerti ad un intermediario, come un commercialista, che invierà le pratiche al posto tuo.

Una volta iscritto, ogni anno dovrai versare il 26,07% di contributi su una parte dei tuoi incassi

Se sei in regime ordinario, quindi nel regime senza agevolazioni, verserai i contributi sui tuoi incassi meno le spese che hai sostenuto per la tua attività. Quindi se hai incassato 90.000€, ma hai avuto spese per 20.000€, pagherai il 26,07% di 70.000€, cioè 18.249€.

In forfettario, invece, per trovare l’importo su cui pagare i contributi devi moltiplicare i tuoi incassi per un coefficiente, detto di redditività, che dipende dalla tua professione.

Ad esempio, se sei un copywriter hai un coefficiente di 78%. Quindi se hai incassato 20.000€ pagherai i contributi su 15.600€, quindi 20.000€ x 78%. 

Dato che i contributi sono calcolati sui tuoi incassi, se dovessi incassare 0€, anche i tuoi contributi saranno di 0€.

Possiamo dirti gratuitamente se la gestione separata INPS è quella giusta per te e la quantità di contributi che dovrai versare

Se vuoi, puoi ricevere una consulenza senza impegno con un esperto fiscale cliccando il bottone prenota una consulenza qui sotto.

 

Gestione separata INPS: cos’è e chi deve iscriversi?

La gestione separata INPS è una cassa previdenziale alla quale devi versare i contributi per la tua pensione

L’obiettivo della gestione separata INPS è quello di garantire prestazioni assistenziali e previdenziali a tutti quei lavoratori autonomi che non rientrano in nessuna cassa professionale privata. 

Queste prestazioni sono la pensione, di vecchiaia o di invalidità, la disoccupazione, l’assegno unico, la maternità e l’indennità di malattia, in caso di ricovero ospedaliero.

Devi iscriverti sempre se sei un professionista senza cassa privata

Cioè svolgi una professione per cui non esiste una cassa specifica. Solitamente, i lavori che ci sono da più tempo e sono più strutturati hanno una cassa privata a cui versare i contributi, come nel caso di ingegneri o medici.

Allo stesso modo, chi svolge un’attività artigianale o commerciale, come un e-commerce o un idraulico, deve iscriversi alla gestione artigiani e commercianti INPS.

Le nuove professioni, non essendo ancora regolamentate, non hanno una loro cassa specifica. Quindi se svolgi uno di questi lavori dovrai iscriverti alla gestione separata INPS. Ad esempio, se sei un copywriter o un social media manager.

In alcuni casi devi iscriverti alla gestione separata anche se hai una cassa privata per la tua professione

Questo vuol dire che, anche per la tua attività autonoma è prevista una cassa previdenziale privata, se svolgi un altro lavoro le 2 casse potrebbero non essere compatibili. In questi casi devi iscriverti solo alla gestione separata.

Ad esempio, se sei un architetto libero professionista ma hai anche un lavoro dipendente, come l’insegnante in università e il tuo datore di lavoro versa i tuoi contributi all’INPS, non puoi iscriverti ad Inarcassa e dovrai versare i contributi per il tuo lavoro autonomo alla gestione separata INPS.

Questo perché Inarcassa è una cassa esclusiva, il che significa che se sei iscritto anche ad altre gestioni previdenziali sei automaticamente escluso dalla possibilità di accedervi.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire se devi iscriverti a questa cassa previdenziale

Un nostro esperto studierà la tua situazione nello specifico e ti indicherà la scelta più giusta per la tua attività.

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Iscriversi alla gestione separata: quali sono i requisiti?

Per iscriverti alla gestione separata INPS devi avere 3 requisiti

Il primo è quello di svolgere una professione di carattere intellettuale. In queste professioni, a differenza di quelle artigianali o commerciali, prevale la componente intellettuale rispetto alla produzione o allo scambio di beni.

Il secondo requisito è quello di svolgere un’attività in modo continuativo. Infine, l’ultimo requisito che devi rispettare è quello di svolgere la tua attività senza carattere di subordinazione ad un datore di lavoro. Ciò vuol dire che sei totalmente autonomo nella gestione del tuo lavoro.

Se rispetti questi 3 requisiti, devi iscriverti direttamente all’INPS entro 30 giorni dall’inizio dell’attività

Ad esempio, se inizi il tuo lavoro il 1° aprile, avrai fino al 1° maggio per iscriverti.

Puoi scegliere di inviare la domanda autonomamente sul sito dell’INPS, andare in una sede territoriale dell’ente, oppure di rivolgerti ad un intermediario, come un CAF o un commercialista, che invierà le pratiche al posto tuo.

Se non ti iscrivi entro 30 giorni, verrai iscritto automaticamente al momento della dichiarazione dei redditi

La mancata iscrizione alla gestione separata non comporta nessuna sanzione. Tuttavia, si consiglia sempre di iscriversi entro i tempi previsti per evitare possibili errori relativi al calcolo dei contributi che hai effettivamente versato.

Iscrivendoti correttamente alla gestione separata, infatti, dichiari all’agenzia delle entrate che hai iniziato a lavorare e a versare i contributi per la creazione della tua futura pensione.

Puoi iscriverti autonomamente sul sito web dell’INPS oppure in una sede dell’ente sul territorio

Dovrai compilare il modello che troverai online o che ti daranno nelle sedi territoriali, indicando i tuoi dati personali come nome e cognome, data e luogo di nascita e indirizzo di residenza, codice fiscale e anche il tuo numero di Partita IVA.

Oltre a queste informazioni dovrai comunicare la data di inizio della tua attività e i dettagli sull’attività che svolgi. Ad esempio, dovrai indicare il tuo codice ATECO, cioè la sequenza di 6 cifre che identifica il tuo lavoro.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire se hai tutti i requisiti

I nostri esperti possono studiare la tua attività nello specifico, dirti se hai i requisiti per iscriverti alla gestione separata INPS e possono anche inviare la domanda al posto tuo.

Puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno con un esperto cliccando la foto qui sotto.

 

Contributi: quanti se ne pagano e come si calcolano?

I contributi che devi pagare si calcolano applicando al tuo imponibile previdenziale una percentuale che cambia di anno in anno. Per il 2024 è il 26,07%.

L’imponibile previdenziale è l’importo su cui calcolerai i contributi da pagare e si trova in modo diverso in base al tuo regime fiscale.

Se sei in regime ordinario, l’imponibile previdenziale è la differenza tra ciò che incassi e le tue spese

Infatti, si calcola sottraendo le spese che hai sostenuto per la tua attività al totale degli incassi annui senza l’IVA.

Ad esempio, se hai incassato 60.000€ tolta l’IVA e hai avuto spese per 20.000€, il tuo imponibile sarà pari a 60.000€ – 20.000€, cioè 40.000€. 

Se sei in regime forfettario invece è una parte fissa di ciò che incassi

Per trovarlo devi moltiplicare i tuoi incassi per un valore percentuale diverso in base all’attività che svolgi. Questo valore prende il nome di coefficiente di redditività.

In forfettario non sei tu a dire allo stato quante spese hai dovuto sostenere, ma è lui che assegna ad ogni tipologia di attività un valore percentuale per calcolare le spese da scaricare. 

Ad esempio, se sei un copywriter avrai un coefficiente del 78%. Se hai incassato 60.000€, il tuo imponibile sarà pari al 78% di 60.000€, quindi 46.800€.

Trovato l’imponibile, per calcolare i contributi dovrai moltiplicarlo per 26,07%

Ad esempio, se il tuo imponibile è 46.800€, i contributi che dovrai pagare alla gestione separata saranno pari al 26,07% di 46.800€, quindi 12.200€.

Ogni anno paghi una parte dei contributi dell’anno precedente e una parte di quelli dell’anno in corso

Per farlo devi prendere l’importo dei contributi dell’anno precedente e calcolarne l’80%. 

Devi poi dividere questa quota in parti uguali e pagarla in 2 momenti: la prima metà entro il 30 giugno e la seconda metà entro il 30 novembre.

Ad esempio, se il totale dei contributi del 2023 è 20.000€, l’anticipo sarà pari all’80% di 20.000€, quindi 16.000€. Verserai 8.000€ il 30 giugno 2024 e gli altri 8.000€ il 30 novembre 2024.

Quando finisce l’anno e si trovano i contributi che devi effettivamente pagare per il 2024, si calcola la differenza con quello che hai già pagato. 

Devi pagare la differenza entro il 30 giugno 2025, a titolo di saldo per il 2024. Insieme al saldo 2024 pagherai anche il primo acconto 2025.

Possiamo aiutarti gratuitamente a calcolare i contributi che dovresti pagare alla gestione separata INPS

Un nostro esperto può guidarti nel calcolo dei contributi per la tua attività e può anche farlo al posto tuo.

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Pagamento: quando e come si versano i contributi?

Paghi i contributi in 2 date: il 30 giugno e il 30 novembre

Il 30 giugno paghi il 50% degli anticipi sui contributi e il saldo dell’anno precedente. Il 30 novembre invece gli anticipi restanti, quindi l’altro 50% dell’acconto sui contributi.

Per pagare devi usare il modello F24

Cioè il modulo che devi usare per pagare tasse, imposte di bollo e contributi all’agenzia delle entrate.

Per pagare i contributi INPS dovrai compilare 2 sezioni. La prima è l’anagrafica, dove devi inserire i tuoi dati personali, come nome, cognome e numero di Partita IVA. La seconda sezione è quella relativa ai contributi INPS, dove inserirai gli importi che devi pagare alla gestione separata.

Per ogni importo da versare dovrai indicare il codice tributo, che puoi trovare sul sito dell’agenzia delle entrate, l’anno a cui si riferisce il pagamento e l’importo da versare.

Puoi pagare l’F24 in vari modi, il primo è sul sito dell’agenzia delle entrate

Per farlo devi accedere al portale fatture e corrispettivi con le tue credenziali SPID o CIE e registrare il tuo IBAN.

Nella schermata “servizi più richiesti” in fondo alla pagina, devi selezionare “fatturazione elettronica”. Da qui si aprirà un’altra pagina, che sarà divisa in 2 colonne. Fai click sul pulsante blu in fondo alla colonna di destra “fatture e corrispettivi”. 

Una volta arrivato qui, nella sezione “consultazione” clicca su “fatture elettroniche e altri dati IVA”. In questa sezione puoi scegliere il motivo del pagamento, che in questo caso sarà contributi INPS.

Se preferisci invece, puoi pagare il tuo F24 tramite home banking

Per usare questo secondo metodo dovrai accedere con le tue credenziali all’area riservata della tua banca ed entrare nella sezione dedicata al pagamento degli F24.

Da qui potrai iniziare la procedura guidata di compilazione, dove inserirai i tuoi dati personali e quelli relativi all’importo dei contributi da pagare.

In alcuni casi sei obbligato a pagare il tuo F24 all’agenzia delle entrate

Questo accade se hai crediti in compensazione, quindi somme a credito che puoi sottrarre dai contributi che devi versare. In questi casi devi necessariamente usare il sito dell’agenzia delle entrate.

Ad esempio, se devi pagare 800€, ma hai 300€ di credito, potrai portarlo in compensazione e pagare solo 500€ di contributi.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come gestire in maniera facile i pagamenti dei contributi alla gestione separata INPS

I nostri esperti possono guidarti in tutte le fasi del pagamento e possono anche preparare i modelli al posto tuo.

Per scoprire come possiamo aiutarti puoi ricevere una consulenza gratuita e senza impegno compilando il modulo qui sotto.

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Questa è una guida verificata
Si basa su una fonte ufficiale dell'agenzia delle entrate ed è stata scritta da un'autrice esperta in temi fiscali.

Scritta da una nostra autrice

francesca_noroles_white

Basata su una fonte ufficiale

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