Per poter aprire una Partita IVA forfettaria non dovrai sostenere alcun costo, se non quelli legati al suo mantenimento.
Parlando di mantenimento facciamo riferimento a costi fissi e variabili. I costi fissi sono quelli non influenzati dal fatturato percepito e sono:
- Costo del commercialista o del servizio di consulenza fiscale
- Costo per l’iscrizione alla Camera di Commercio o all’Albo Artigiani
- Diritto camerale
Gli ultimi due costi saranno da sostenere solo nel caso di ditte individuali. Invece, i costi variabili di una Partita IVA forfettaria vengono influenzati dai guadagni percepiti dall’attività svolta e sono:
- Tasse
- Contributi previdenziali per i professionisti iscritti a casse private o alla gestione separata
Ricorda che il regime forfettario presuppone un’imposta sui redditi del 15% o del 5% fino ad un incassato massimo di 85.000€ annui.
Facciamo un esempio:
Ilaria è una Social Media Manager che ha iniziato da poco la sua attività e quindi deve corrispondere un’imposta sui redditi del 5%. Il suo incasso annuale è di 15.000€ e il coefficiente di redditività determinato dal suo codice ATECO è del 78%.
- Reddito lordo 15.000 x 78% = 11.700€
- Importo tasse da pagare a saldo 11.700 x 5% = 585€
Oltre alle tasse dovremmo aggiungere i contributi previdenziali che, in questo caso, devono essere corrisposti in base alla gestione separata INPS. La percentuale relativa ai contributi previdenziali che, anche per il 2024 è del 26,07%, calcolata dopo l’applicazione del coefficiente di redditività:
- Reddito lordo 15.000 x 78% = 11.700€
- Importo contributi da pagare a saldo: 11.700 x 26,07% = 3.050€
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