Si parla di compensazione dell’IVA quando sottrai ad un’imposta che devi versare, il credito IVA che hai accumulato, pagando quindi solo la differenza.
Ci sono due tipi di compensazione IVA:
Verticale: Puoi utilizzare il credito IVA per compensare il solo debito IVA. In questo caso non ci sono limiti alla compensazione.
Orizzontale: Puoi utilizzare il credito IVA per compensare anche un’altra imposta. In questo caso il limite è fissato a 2 milioni di euro.
Definito questo, hai due possibilità in base a quanto devi compensare:
Fino a 5.000€: puoi portare l’IVA in compensazione dal primo giorno del periodo successivo a quello dell’imposta.
Ad esempio, se il periodo di imposta finisce il 31 dicembre 2021, puoi portare in compensazione l’IVA dal primo gennaio 2022.
Quello che avanza oltre i 5.000€: puoi portare in compensazione l’IVA dal decimo giorno dopo l’invio della dichiarazione IVA, se questa ha ottenuto il visto di conformità.
Il visto di conformità è una certificazione che indica che la dichiarazione è stata svolta correttamente e deve essere dato da un professionista abilitato come un commercialista.
È importante conoscere quanta IVA si può portare in compensazione per avere una chiara idea di quante imposte devi pagare e quanti soldi puoi invece reinvestire nella tua attività.
Se vuoi un aiuto per tenere traccia dell’IVA da compensare e per fare i calcoli, puoi chiedere il supporto di un consulente fiscale.
Puoi ricevere una consulenza fiscale gratis e senza impegno con un consulente Fiscozen che analizzerà la tua situazione nello specifico, ti aiuterà a calcolare l’IVA a credito e ti aiuterà a capire quanto dovrai versare come differenza.
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