Esistono principalmente due tipi di Partita IVA che corrispondono a due regimi fiscali: forfettario e ordinario
Regime forfettario
È un regime fiscale agevolato che ti permette di incassare fino a 85.000€ in un anno e di pagare solo il 15% di tasse, che possono essere ridotte al 5% nei primi 5 anni se apri una nuova attività.
Non puoi scaricare alcuna spesa perché i costi della tua attività vengono stimati in maniera forfettaria tramite un coefficiente di redditività che identifica anche il tuo imponibile fiscale ed è un valore diverso per ogni tipo di attività.
Non puoi avere quote societarie in società di persone o di capitali e, se hai un lavoro dipendente, la tua RAL deve essere inferiore a 30.000€
Se sei un artigiano o un commerciante in regime forfettario, puoi chiedere una riduzione del 35% dei contributi previdenziali e, in ogni caso, se sei un dipendente con contratto a tempo pieno, i contributi non li devi versare del tutto.
Un altro grande vantaggio del regime forfettario è che non devi versare l’IVA allo stato e di conseguenza non devi farla pagare ai tuoi clienti. Questo è un grande vantaggio competitivo quando devi decidere i prezzi per i tuoi prodotti o servizi.
Regime ordinario
Prevede una tassazione progressiva a scaglioni, le percentuali per il 2022 sono:
Scaglione di reddito | % IRPEF |
fino a 28.000€ | 23% |
da 28.000,01€ a 50.000€ | 35% |
oltre 50.000,01€ | 43% |
Le percentuali si applicano sull’imponibile fiscale che corrisponde al fatturato totale, tolta l’IVA, le spese e i contributi. Con il regime ordinario infatti, devi versare l’IVA e devi tenerne conto quando fissi i prezzi al pubblico.
Con il regime ordinario, puoi scaricare le spese che sostieni per la tua attività, che si tratti dell’acquisto di materie prime o dell’affitto dello studio.
Tenere la contabilità nel regime ordinario è piuttosto complesso, per questo è stata creata una sottocategoria del regime ordinario che è il regime semplificato.
Il regime semplificato ha le stesse regole generali del regime ordinario ma può essere adottato solo fino a ricavi massimi di:
- 500.000€ se vendi servizi
- 800.000€ se vendi prodotti
Se svolgi entrambi i tipi di attività, devi fare riferimento a quella considerata prevalente.
Con il regime semplificato non sei obbligato a redigere il bilancio e non devi tenere scritture contabili come il libro giornale, il libro inventari e le scritture ausiliarie.
Devi però tenere la contabilità di:
- I registri IVA in cui dovrai segnare anche le annotazioni non utili ai fini dell’imposta, considerato che non devi tenere il libro giornale
- Il registro dei beni ammortizzabili, che non è necessario se se fornisci gli stessi dati all’amministrazione finanziaria
- Il libro unico del lavoro, se hai dei dipendenti
- Il registro di incassi e pagamenti che devono essere segnati entro 60 giorni dall’avvenuto pagamento o dell’incasso registrato
A seconda dell’attività che vuoi svolgere, un regime fiscale potrebbe essere più vantaggioso di un altro. Se cerchi l’aiuto di un esperto per capire quale sia la scelta migliore per te, puoi chiedere supporto di un consulente fiscale.
Puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno con un esperto fiscozen che analizzerà la tua situazione nello specifico, ti consiglierà il regime fiscale più adatto per le tue esigenze e potrà anche svolgere le pratiche al posto tuo.
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