In breve
In questo articolo chiariremo tutti gli aspetti relativi al codice ATECO e al suo utilizzo. Qui sotto trovi un riassunto di tutte le informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.
Scegliere l’ATECO corretto ti consentirà di risparmiare su tasse e contributi. Così potrai avere più soldi da investire nella tua attività o da usare per te.
Per questo ti consigliamo di rivolgerti ad un commercialista che analizzerà la tua attività nel dettaglio e troverà l’ATECO migliore per te. Anche noi offriamo questo servizio e per richiederlo, ti basta compilare il modulo in cima alla pagina.
Il codice ATECO è la sequenza di una lettera e 6 cifre che identifica la tua attività
La lettera identifica il tuo settore economico, ad esempio F sta per costruzioni, e i blocchi di numeri servono per rendere il codice sempre più specifico. Infatti, più un codice è lungo, più le informazioni che contiene sono dettagliate.
Ad esempio F 43.39.01, è un ATECO completo ed indica le attività non specializzate di lavori edili, quindi il muratore.
In regime ordinario il codice ATECO determina la quantità di spese che puoi scaricare
Ad esempio, se acquisti un’auto che ti serve per il tuo lavoro, puoi recuperare fino all’80% del suo valore. Invece, se svolgi un lavoro dove l’auto non è strettamente necessaria, ad esempio se sei un notaio, puoi recuperare solo il 20%.
In forfettario, il codice ATECO determina la percentuale dei tuoi incassi sui cui pagherai tasse e contributi
Con l’ATECO troverai il tuo coefficiente di redditività, cioè quella percentuale che identifica la parte dei tuoi incassi su cui pagherai tasse e contributi. La parte rimanente viene considerata come “spesa forfettaria”, sulla quale non pagherai nulla.
Per scegliere il codice più adatto a te, puoi utilizzare un servizio online o chiedere ad un esperto
Puoi utilizzare un servizio come codiceateco.it che funziona molto bene per le attività tradizionali come avvocato, medico o idraulico. Per le nuove attività nate con il digitale, il consiglio è quello di rivolgerti ad un esperto che possa consigliarti il codice più adatto.
Studieremo gratuitamente il tuo caso e troveremo il codice ATECO più conveniente per te
Per trovare il codice ATECO che ti consenta di pagare la giusta quantità di tasse e contributi, è importante rivolgersi ad un commercialista. Anche noi offriamo questo servizio e per richiederlo, clicca il bottone prenota una consulenza qui sotto.
Codice ATECO: perché è importante e come trovarlo?
È importante trovare il codice ATECO perchè serve ad identificare in maniera univoca il tipo di attività che svolgi
Ad esempio l’attività di architetto ha il codice 71.11.00 mentre quella del muratore 43.39.01. Ogni attività ha degli obblighi differenti nei confronti dello stato ed è dunque essenziale avere il numero giusto.
Determinerà in maniera ancora più specifica rispetto al tipo di attività gli obblighi, le pratiche e i costi che dovrai affrontare.
Se ad esempio sei un architetto e dunque hai il codice 71.11.01 dovrai pagare i contributi in una certa quantità e in modo diverso rispetto ad un copywriter che ha invece il codice 74.90.99 e pagherà i contributi in quantità differente.
Influenza anche la quantità di spese che puoi considerare per abbassare la quantità di tasse da pagare. Vedremo più avanti in questo articolo in che modo ciò avviene.
Se hai già una Partita IVA, puoi vedere il tuo codice ATECO su 3 documenti
Il primo è il certificato di attribuzione della tua Partita IVA, ma puoi trovarlo anche nel tuo cassetto fiscale sul sito dell’agenzia delle entrate oppure sulla visura camerale, se hai una ditta individuale.
Se non hai ancora aperto la Partita IVA, puoi trovare il codice ATECO più adatto a te tramite un servizio online
Esistono dei motori di ricerca nei quali, inserendo una parola chiave, puoi risalire al codice adatto alla tua attività. Questo sistema funziona molto bene con le professioni tradizionali come l’ingegnere o il medico, ma non è adatto alle attività nate più di recente e con l’avvento del digitale.
Questo perché il sistema ATECO è stato aggiornato l’ultima volta nel 2007. Per le attività nate in seguito non esistono codici specifici ma è necessario individuare quelli più simili. Ad esempio, non esiste il codice ATECO per la professione di influencer ma si può utilizzare il codice 73.11.02 – conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari.
Puoi avere fino a 6 codici ATECO
Questo significa che con la tua Partita IVA puoi svolgere anche attività molto diverse, senza limitazioni. Ad esempio puoi essere uno psicologo e avere un tuo e-commerce.
Se hai più ATECO, devi sempre indicare quello prevalente. Ovvero quello che corrisponde all’attività da cui otterrai il fatturato maggiore, perché sarà quella di riferimento per decidere a quale ente devi iscriverti per versare i contributi per la pensione.
Possiamo aiutarti gratuitamente a trovare il codice ATECO più adatto alla tua attività
Un esperto fiscale studierà la tua situazione e ti dirà qual è il codice ATECO più adatto e più vantaggioso per te.
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Regime ordinario e forfettario: come si usa il codice ATECO in questi casi?
In regime ordinario il codice ATECO determina la quantità di spese che puoi scaricare
Questo perché il codice ATECO identifica esattamente l’attività che svolgi e le spese vengono scaricate in modo diverso in base al tuo lavoro.
Ad esempio, se sei agente di commercio e acquisti un’auto, puoi recuperare fino all’80% del suo valore, perché il mezzo ti serve strettamente per svolgere il tuo lavoro. Invece, se svolgi un altro lavoro, ad esempio se sei copywriter, puoi recuperare solo il 20%.
In forfettario, il codice ATECO determina la percentuale dei tuoi incassi sui cui pagherai tasse e contributi
Con l’ATECO troverai il tuo coefficiente di redditività, cioè quella percentuale che identifica la parte dei tuoi incassi su cui pagherai tasse e contributi. La parte rimanente viene considerata come “spesa forfettaria”, sulla quale non pagherai nulla.
Il coefficiente è diverso per ogni tipologia di attività: ad esempio per l’ingegnere, è 78% e per gli e-commerce è 40%.
Quindi, se sei un ingegnere in regime forfettario e incassi 1.000€, paghi le tasse e i contributi solo su 780€, cioè il 78% di 1.000€. Se invece hai un e-commerce pagherai solo sul 40% di 1.000€, quindi su 400€.
Sapendo il tuo codice ATECO, puoi trovare la percentuale consultando l’apposita tabella
Per capire il tuo coefficiente, devi guardare le prime cifre del tuo codice ATECO.
Settore | Codici ATECO | Coefficiente di redditività |
Industrie alimentari e delle bevande | (10-11) | 40% |
Commercio all’ingrosso e al dettaglio | 45- (da 46.2 a 46.9) – (da 47.1 a 47.7) – 47.9 | 40% |
Commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande | 47.81 | 40% |
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione | (55-56) | 40% |
Commercio ambulante di altri prodotti | 47.82-47.89 | 54% |
Intermediari del commercio | 46.1 | 62% |
Altre attività economiche | (01-02-03) – (05-06-07-08-09) – (12-13-14-15-16-17-18-19-20-22-22-23-24-25-26-27-28-29-30-31-32-33) – (35) – (36-37-38-39) – (53-58-59-60-61-62-63) – (77-78-79-80-81-82) – (84) – (90-91-92-93) (94-95-96) – (97-98) – (99) | 67% |
Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi | (64-65-66) – (69-70-71-72-73-74-75) – (85) – (86-87-88) | 78% |
Costruzioni e attività immobiliari | (41-42-43) – (68) | 86% |
Se hai più di un codice ATECO, potresti avere più percentuali da utilizzare
Ad esempio, potresti voler svolgere sia consulenza aziendale che e-commerce. In questo caso avrai due codici. Quello per l’attività di consulenza sarà il 70.22.09 mentre quello per l’e-commerce 47.91.10. Con il primo avrai una percentuale, detta coefficiente di redditività, del 78%, con il secondo del 40%.
Possiamo aiutarti gratuitamente a scoprire qual è il coefficiente di redditività legato al tuo ATECO
Un nostro esperto fiscale vedrà se il codice ATECO che hai scelto sia quello più adatto e ti dirà a quale coefficiente di redditività corrisponde.
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Calcolare le tasse con il codice ATECO in regime forfettario: come si fa?
Per trovare le tasse che devi pagare, devi prima identificare su quale importo devi calcolarle
In forfettario non sei tu a dire allo stato quante spese hai dovuto sostenere ma è lui che assegna ad ogni codice ATECO un valore percentuale per calcolare le spese. Questo vale sia che tu abbia le effettivamente sostenute oppure no.
Per trovarlo devi moltiplicare i tuoi incassi per un valore detto coefficiente di redditività e poi sottrarre i contributi versati
Il valore che troverai si chiamerà imponibile. Ad esempio, se sei un social media manager e il tuo codice ATECO è 73.11.01, avrai un coefficiente di 78%. Se hai incassato 40.000€ e hai pagato 2.000€ di contributi, il tuo imponibile è di 29.200€ ovvero il 78% di 40.000€ tolti 2.000€.
Per calcolare le tasse, dovrai applicare all’imponibile la percentuale del 5% o del 15%.
Il forfettario ti permette di pagare il 15% di tasse o il 5% per i primi 5 anni se la tua attività rispetta alcuni requisiti che le la identificano come una startup. Dal sesto anno pagherai il 15% di tasse.
Ecco un esempio di calcolo delle tasse al 5%
Andrea è un social media manager in regime forfettario che ha diritto all’agevolazione delle tasse al 5%. Ha incassato 40.000€, il suo coefficiente di redditività è 78% e ha pagato 2.000€ di contributi.
La sua base imponibile è di 29.200€ ovvero 40.000€ x 78% – 2.000€
Le tasse che deve versare sono pari a 1.460€, ovvero il 5% di 29.200€
Se hai 2 codici ATECO, calcolerai le tasse in modo diverso
Ad esempio, se svolgi sia l’attività di consulenza sia quella di e-commerce, avrai 2 codici ATECO: 78% per la consulenza e 40% per l’e-commerce.
Per trovare l’importo su cui dovrai calcolare le tasse e i contributi, dovrai moltiplicare gli incassi ottenuti dall’attività di consulenza per il coefficiente corrispondente, quindi per 78% e quelli avuti tramite e-commerce per 40%.
Ad esempio, se hai avuto 15.000€ di incassi come consulente e 30.000€ dall’attività di e-commerce, il tuo imponibile sarà la somma del 78% di 15.000€ più il 40% di 30.000€, quindi 23.700€.
Se devi pagare le tasse al 5%, calcolerai il 5% di 23.700€, quindi 1.185€.
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Calcolare i contributi con il codice ATECO: come si fa?
In base alla professione che svolgi il calcolo dei contributi sarà differente
Puoi essere considerato un libero professionista iscritto ad una cassa previdenziale, se esiste una cassa privata. Ad esempio se sei un ingegnere o un avvocato.
Puoi essere un artigiano o un commerciante se svolgi un’attività basata sulla produzione o sullo scambio di beni o servizi. Ad esempio, hai un e-commerce o sei un imbianchino.
Infine, puoi essere un libero professionista senza cassa se non rientri in nessuna delle categorie precedenti. In questo caso dovrai iscriverti alla gestione separata INPS.
Nei primi 2 casi pagherai dei contributi fissi più una parte variabile che dovrai calcolare utilizzando il coefficiente di redditività. Nell’ultimo solo la parte variabile.
In ogni caso, ti servirà conoscere un valore detto imponibile previdenziale
Cioè la parte di quanto incassato sulla quale calcolerai i contributi. Per trovarla dovrai moltiplicare i tuoi incassi per il tuo coefficiente di redditività.
Ad esempio, se sei un web designer il coefficiente è del 78% e, con un incassato di 30.000€, il tuo imponibile è pari a 23.400€, cioè il 78% di 30.000€.
Se sei un libero professionista iscritto ad una cassa privata, paghi secondo le regole specifiche
Per ogni cassa i valori sono differenti, ma in genere dovrai versare tre tipi di contributi: soggettivo, per la tua pensione, integrativo, per finanziare la cassa, e di maternità, per sostenere coloro che scelgono di avere un figlio.
Il contributo di maternità è una quota fissata ogni anno.
Se sei un artigiano o un commerciante devi pagare 2 tipi di contributi alla gestione artigiani e commercianti INPS
Dovrai versare due tipi di contributi: fissi e variabili. Per il 2024 i contributi fissi da pagare sono circa 4.500€. Dovrai versarli in 4 rate trimestrali di pari importo, indipendente da quanto incasserai.
I contributi variabili sono da pagare sull’imponibile previdenziale che supera i 18.415€. Sulla parte che avanza questa quota, detta minimale, dovrai pagare circa il 24%.
Nella tabella vediamo le quote precise:
Gestione INPS | Contributi fissi | Quota minimale | Contributi variabili |
Artigiani | 4.427,04€ | 18.415€ | 24% |
Commercianti | 4.515,43€ | 18.415€ | 24,48% |
Se non rientri in nessuna delle categorie precedenti, devi pagare solo contributi variabili alla gestione separata INPS
Dovrai versare i contributi in proporzione a quanto guadagni. La quota da versare cambia ogni anno e per il 2024 è il 26,07% del tuo imponibile.
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