In breve
In questo articolo vedremo quali sono i 5 passi per aprire la Partita IVA velocemente. Qui sotto trovi un riassunto di tutte le informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.
Scegliere di aprire la Partita IVA è un grande passo e fare le scelte giuste all’inizio può fare la differenza per portare la tua attività verso il successo.
Il commercialista può guidarti nelle scelte più vantaggiose per la tua attività e, se vuoi, puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita compilando il form in cima.
Per prima cosa devi identificare il tipo di attività che svolgerai
Questa può essere svolta come libero professionista o come ditta individuale.
Sei libero professionista se vuoi svolgere un’attività intellettuale, come ad esempio l’architetto o il copywriter. Hai una ditta individuale se vuoi aprire un’attività commerciale o artigianale, come l’idraulico o un e-commerce.
Dovrai poi trovare il tuo codice ATECO
Cioè la sequenza di 6 cifre che identifica l’attività che svolgi. Ad esempio, se sei un ingegnere il codice sarà 72.12.10 – Attività degli studi di ingegneria.
Trovare l’ATECO corretto ti consentirà di determinare gli obblighi, le pratiche e i costi che dovrai affrontare.
Il terzo passaggio è identificare la giusta cassa previdenziale
Cioè l’ente al quale devi versare i contributi per ricevere le prestazioni previdenziali, come la pensione o la maternità.
Se esiste una cassa previdenziale privata per il tuo lavoro, ti iscriverai a quella. Ad esempio, se sei un ingegnere ti iscriverai ad Inarcassa. Se svolgi un’attività artigianale o commerciale dovrai iscriverti alla gestione artigiani e commercianti INPS.
Infine, se non rientri nei casi appena menzionati, dovrai iscriverti alla gestione separata INPS.
Il quarto step è la scelta del regime fiscale
Avrai 2 possibilità: il regime forfettario e quello ordinario.
In ordinario paghi dal 23% al 43% di tasse. Mentre in forfettario paghi solo il 15% o il 5%. In molti casi conviene il forfettario, ma è sempre meglio valutare con un commercialista qual è la soluzione migliore nel tuo caso specifico.
Ora che hai tutte le informazioni, puoi compilare le pratiche di apertura
Queste saranno diverse in base all’attività che svolgerai. Infatti, se sei un libero professionista devi inviare il modello AA9/12 all’agenzia delle entrate.
Invece, se devi aprire una ditta individuale, devi inviare la pratica ComUnica che ti permette di aprire la Partita IVA, iscriverti al registro delle imprese, all’INPS e eventualmente all’INAIL. Devi anche inviare la pratica SCIA al tuo comune e acquistare servizi di firma digitale e PEC.
In entrambi i casi puoi farti affiancare da un commercialista
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Primo passo: sei libero professionista o ditta individuale?
Prima di scoprire come aprire la Partita IVA, devi capire il tipo di attività che andrai a svolgere
Questo ti servirà per conoscere gli obblighi e le tutele che avrai, oltre alle pratiche i costi che avrai per la tua attività.
L’esempio più evidente è che le ditte individuali pagano una quantità di contributi previdenziali fissi ogni anno, indipendentemente da quanto incassano, mentre i liberi professionisti solitamente pagano in base a quanto guadagnano. Vediamo come capire bene che tipo di Partita IVA dovresti avere.
Se la tua attività è considerata intellettuale sei un libero professionista
Per attività intellettuali si intendono quelle che hanno come elemento centrale le tue conoscenze. Si tratta ad esempio di attività come il medico, l’avvocato, l’ingegnere, il giornalista, il copywriter.
Se la tua attività è artigianale o commerciale hai una ditta individuale
Le attività artigianali sono quelle che hanno al centro la tua attività manuale. In questa categoria rientrano attività come quelle di parrucchieri, estetisti, muratori, elettricisti, sarti, idraulici, calzolai.
Per essere considerata commerciale invece, un’attività ha al centro lo scambio di beni e/o servizi. Sono attività commerciali i negozi e gli e-commerce, hotel e ristoranti e anche le attività di alcuni professionisti del digitale come influencer, content creator e adv specialist.
Ci sono dei casi in cui la distinzione non è così netta e può essere difficile comprendere il tuo tipo di Partita IVA
Ad esempio se vuoi lavorare come fotografo, potresti essere libero professionista o ditta individuale a seconda di caratteristiche specifiche della tua attività.
Se lavori solo su commissione, scattando fotografie per matrimoni, fiere o altri tipi di eventi, puoi essere un libero professionista perché la tua attività è principalmente legata alla tua abilità intellettuale di scattare fotografie.
Se però decidi di aprire un negozio di fotografia con un piccolo studio fotografico in cui accogliere clienti per gli shooting e vendere stampe delle tue fotografie su carta, tela, magliette e cuscini, dovrai aprire una ditta individuale commerciale.
Questo perché il secondo tipo di attività prevede gli aspetti tipici di un’attività commerciale come il negozio, il magazzino e lo scambio di merce e la parte intellettuale legata al fare le fotografie è relativamente piccola.
Possiamo aiutarti gratuitamente a capire che tipo di Partita IVA aprire
Se sei in dubbio e vuoi sapere con certezza se l’attività che vuoi svolgere sia da libero professionista oppure da ditta individuale, un nostro esperto può rispondere alle tue domande.
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Secondo passo: scegli il codice ATECO che identifica la tua attività
Il codice ATECO serve ad identificare in maniera univoca il tipo di attività che svolgi
Ad esempio l’attività di ingegnere ha il codice 72.12.10 mentre l’attività di estetista 96.02.02. Ogni attività ha degli obblighi differenti nei confronti dello stato ed è dunque essenziale avere il numero giusto.
Determinerà in maniera ancora più specifica rispetto al tipo di attività gli obblighi, le pratiche e i costi che dovrai affrontare.
Se ad esempio sei un ingegnere e dunque hai il codice 72.12.10 dovrai pagare i contributi in una certa quantità e in modo diverso rispetto ad un copywriter che ha invece il codice 74.90.99 e pagherà i contributi in quantità differente.
Influenza anche la quantità di spese che puoi considerare per abbassare la quantità di tasse da pagare. Vedremo più avanti in questo articolo in che modo ciò avviene.
Se svolgi diverse attività puoi avere più codici ATECO
Ad esempio se lavori sia come architetto che come muratore, puoi avere entrambi i codici con la stessa Partita IVA. Il numero massimo di codici ATECO che puoi avere è sei.
Per conoscere il tuo codice ATECO puoi utilizzare un servizio online
Esistono dei motori di ricerca come codiceateco.it nei quali inserendo una parola chiave puoi risalire al codice adatto alla tua attività.
Questo sistema funziona molto bene con le professioni tradizionali come l’idraulico. il medico e l’architetto ma non è adatto ad identificare le attività nate più di recente e con l’avvento del digitale.
Questo perché il sistema ATECO è stato aggiornato l’ultima volta nel 2007. Per le attività nate in seguito non esistono codici specifici ma è necessario individuare quelli più simili, a cui le nuove attività possono essere assimilabili.
Ad esempio, non esiste il codice ATECO per la professione di influencer ma si può utilizzare il codice 73.11.02 – conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari.
Possiamo aiutarti gratuitamente a trovare il codice ATECO più adatto alla tua attività
Un nostro esperto può analizzare la tua situazione nello specifico e dirti quale sia per te il codice ATECO più corretto e, in caso ce ne sia più di uno, quale sia quello più vantaggioso.
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Terzo passo: trova la cassa previdenziale giusta
Quando apri una Partita IVA devi versare i contributi previdenziali obbligatori. Per farlo devi iscriverti ad una cassa previdenziale
I contributi sono una quantità di denaro che devi versare al tuo ente previdenziale di riferimento e, in cambio, ottieni prestazioni previdenziali come la pensione di vecchiaia o il sussidio di maternità.
Se sei un libero professionista iscritto ad un albo o ordine professionale che ha una cassa previdenziale privata, dovrai iscriverti alla tua cassa di riferimento
Ad esempio gli avvocati devono iscriversi alla cassa forense e gli ingegneri e gli architetti ad Inarcassa.
Dovrai versare i contributi secondo le regole della tua cassa. Per ognuna sono diverse ma in genere dovrai versare tre tipi di contributi:
- oggettivo: che serve per la tua pensione
- integrativo: che serve per finanziare la cassa
- di maternità: che serve per sostenere le colleghe che scelgono di avere un figlio
Se sei un libero professionista e per la tua attività non esiste una cassa professionale privata o non hai i requisiti per accedere, devi iscriverti alla gestione separata INPS
Dovrai versare i contributi in proporzione a quanto guadagni. La quota da versare cambia ogni anno e per il 2024 è il 26,07% della differenza tra incassi e spese.
Se sei un artigiano o un commerciante devi iscriverti alla gestione artigiani o commercianti INPS
Dovrai versare due tipi di contributi: fissi e variabili. Le quote variano ogni anno. Per il 2024 i contributi fissi da pagare sono circa 4.500€. Dovrai versarli in quattro rate trimestrali di pari importo, indipendente da quanto incasserai.
I contributi variabili sono da pagare se la differenza tra incassi e spese supera i 18.415€. Sulla parte che avanza questa quota, detta minimale, dovrai pagare circa il 24%.
Nella tabella vediamo le quote precise:
Gestione INPS | Contributi fissi | Quota minimale | Contributi variabili |
Artigiani | 4.427,04€ | 18.415€ | 24% |
Commercianti | 4.515,43€ | 18.415€ | 24,48% |
Come artigiano o commerciante puoi anche chiedere una riduzione del 35% dei contributi
In questo caso, le quote diventano:
Gestione INPS | Contributi fissi ridotti | Quota minimale | Contributi variabili
ridotti |
Artigiani | 2.877,57€ | 18.415€ | 15,6% |
Commercianti | 2.935,03€ | 18.415€ | 15,91% |
Possiamo aiutarti gratuitamente a calcolare i tuoi contributi
I nostri esperti possono accompagnarti passo passo per comprendere ogni passaggio dei calcoli e possono anche fare tutto al posto tuo.
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Quarto passo: identifica il regime fiscale più conveniente per te
Quando apri la tua Partita IVA devi scegliere il regime fiscale tra 2 opzioni
Queste sono il regime ordinario e il forfettario e rappresentano l’insieme di regole che determinano quali e quante tasse paghi.
Con il regime ordinario paghi l’IRPEF con il metodo degli scaglioni progressivi di reddito
Devi calcolare il tuo imponibile fiscale che corrisponde alla differenza tra gli incassi totali, le spese che hai sostenuto per la tua attività e i contributi che hai versato.
L’imponibile viene poi diviso in blocchi, detti scaglioni, e per ognuno paghi una percentuale sempre più alta di tasse, come in tabella:
Scaglione di reddito | % IRPEF |
fino a 28.000€ | 23% |
da 28.000,01€ a 50.000€ | 35% |
oltre 50.000,01€ | 43% |
Ad esempio se hai un imponibile di 40.000€ paghi 6.440€ di IRPEF per il primo scaglione, ovvero il 23% di 28.000€. I restanti 22.000€ per raggiungere i 40.000€ di imponibile appartengono al secondo scaglione, quindi pagherai altri 4.200€, ovvero il 35% di 12.000€.
In totale pagherai 10.640€ di IRPEF, la somma di 6.440€ e 4.200€.
Con questo regime fiscale devi anche aggiungere l’IVA ai tuoi prezzi.
Con il regime forfettario paghi una tassa chiamata imposta sostitutiva
Questo regime fiscale ti permette di pagare il 15% di tasse o il 5% per i primi 5 anni se hai aperto una nuova Partita IVA.
Per trovare l’importo su cui calcolare le tasse devi moltiplicare i tuoi incassi per un coefficiente, detto di redditività, diverso in base al tuo codice ATECO.
Ad esempio, se hai incassato 30.000€ e il tuo coefficiente è 78%, pagherai le tasse su 23.400€, quindi il 78% di 30.000€.
Con questo regime fiscale non dovrai neanche applicare l’IVA sui tuoi prezzi.
Per accedere al regime forfettario al 15% devi avere 3 requisiti personali e 3 requisiti economici
Il primo di quelli personali è essere residente in Italia. Inoltre non devi essere socio di una società di persone o possedere quote di maggioranza in una società di capitali che opera nello stesso settore dell’attività che aprirai.
Per quanto riguarda quelli economici, nell’anno precedente devi avere incassato meno di 85.000€ con un’attività autonoma e devi aver pagato eventuali compensi a collaboratori per un importo inferiore a 20.000€. Se sei anche un lavoratore dipendente, la tua RAL deve essere inferiore a 30.000€.
Per accedere al 5% del forfettario ci sono requisiti più specifici, possiamo aiutarti gratuitamente a capire se li hai
Un esperto fiscale può studiare la tua attività nello specifico e dirti se hai i requisiti per accedere a questa agevolazione.
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Ultimo passo: compila le pratiche di apertura della Partita IVA
Ora che hai individuato tutti i diversi aspetti che caratterizzano la tua attività, non ti resta che aprire la Partita IVA
Dovrai utilizzare una pratica diversa a seconda che tu apra come libero professionista oppure come ditta individuale
Per aprire come libero professionista dovrai utilizzare il modello AA9/12
Il modello è composto da diverse sezioni, dette quadri. I quadri A, B e C sono obbligatori, mentre quelli dalla D alla I sono facoltativi. Vediamo insieme come compilare i quadri obbligatori.
Nel quadro A devi inserire la motivazione per la quale stai inviando il modello, che nel tuo caso sarà “apertura della Partita IVA”.
Nel quadro B devi inserire i dati relativi alla tua attività prevalente, come il codice ATECO, la descrizione dell’attività e l’indirizzo. Qui dovrai anche inserire anche se vuoi accedere al regime forfettario e, nel caso tu venda qualcosa online, il sito dove lo farai.
Nel quadro C, invece, devi inserire le tue informazioni anagrafiche, come nome e cognome.
Quando tutto è pronto, devi consegnare il modello all’agenzia delle entrate
Potrai farlo tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, attraverso il sito web dell’agenzia delle entrate o in alternativa consegnandolo direttamente all’ufficio dell’agenzia della tua zona.
Ricorda che dovrai anche iscriverti alla tua cassa previdenziale o alla gestione separata INPS. Potrai farlo direttamente dal sito web dell’ente. Ad esempio, se sei un ingegnere dovrai iscriverti sul sito di Inarcassa, mentre se svolgi un’attività commerciale o artigianale, sul sito dell’INPS.
Per aprire come ditta individuale devi utilizzare la pratica ComUnica
Si tratta di una pratica che puoi svolgere solo online e ti permette in un’unica soluzione di aprire la Partita IVA, iscriverti al registro delle imprese in camera di commercio, iscriverti alla gestione artigiani o commercianti INPS ed eventualmente all’INAIL, se sei un artigiano.
Per compilarla devi prima acquistare un servizio per la firma digitale o un indirizzo PEC da indicare all’interno della pratica.
Una volta ottenuti, ti basterà accedere al portale ComunicaStarweb con il tuo SPID e selezionare il motivo per cui stai inviando la pratica, nel tuo caso “costituzione di una nuova ditta individuale”.
Da qui, partirà una procedura guidata nella quale dovrai inserire tutti i dati richiesti, come quelli del titolare, dell’impresa o la descrizione dell’attività svolta.
Possiamo occuparci noi delle tue pratiche di apertura della Partita IVA
Un consulente fiscale può preparare per te tutti i documenti, così avrai la sicurezza che tutte le pratiche siano compilate nel modo corretto.
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