Partita IVA: cos’è, come funziona e quanto costa?

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In breve

Se sei interessato ad avviare un’attività autonoma, ti interesserà conoscere qualcosa in più sulla Partita IVA. Qui sotto trovi un riassunto di tutte le informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.

Sapere cos’è, come funziona e quanto costa, ti assicurerà di svolgere la tua attività in modo tranquillo e preparato.

Aprire la Partita IVA ed avviare la propria attività autonoma è un passo importante nella vita di un professionista. Il commercialista è il professionista che può guidarti passo passo per chiarirti le idee e scegliere la strada giusta per te. Puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno compilando il form in cima alla pagina.

La Partita IVA è un codice di 11 cifre

Ha la funzione di identificarti in modo univoco come lavoratore autonomo negli archivi dell’agenzia delle entrate. 

Aprendo la Partita IVA renderai ufficiale la tua attività 

In questo modo potrai farti pagare e acquisirai i diritti e i doveri, come l’obbligo di versare le tasse e la possibilità di versare i contributi che riavrai indietro sotto forma di pensione.

Il costo della Partita IVA va da 0€ a circa il 40% del tuo guadagno

Ad esempio se sei un libero professionista che si gestisce da solo e hai fatturato zero per un anno pagherai zero, mentre se hai un e-commerce e fatturi 300.000€ pagherai di conseguenza.

I contributi saranno la tua maggior spesa

Ogni professionista versa i contributi ad una cassa o gestione previdenziale:

I professionisti con una cassa privata hanno dei contributi da versare stabiliti dalla cassa stessa, come nel caso degli ingegneri.

Se sei artigiano o commerciante devi iscriverti alla gestione artigiani e commercianti INPS versando un contributo fisso di circa 4.500€ fino al raggiungimento di 18.415€. All’importo che va oltre questa soglia devi applicare una percentuale del 24% circa di contributi variabili.

Tutti gli altri devono iscriversi alla gestione separata INPS e versare il 26,07% dell’imponibile, quindi dei guadagni meno le spese sostenute per l’attività.

La seconda spesa più grossa saranno le tasse

Dipendono dal tuo regime fiscale. In quello agevolato, il forfettario, paghi solo il 15% o il 5% di tasse per i primi 5 anni, mentre nei regimi senza agevolazioni, come l’ordinario, paghi l’IRPEF, con una percentuale che varia dal 23% al 43% in base al reddito.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come abbattere i costi

Ci sono altri costi che dipendono dalla tua situazione, come commercialista o tool di fatturazione.

Per sapere come puoi ridurli in modo efficace, puoi ricevere una consulenza gratuita e senza impegno con un esperto cliccando il bottone prenota una consulenza qui sotto.

 

Partita IVA: cos’è e chi può averla?

La Partita IVA è un codice di 11 cifre che ti identifica in modo univoco come lavoratore autonomo negli archivi dell’agenzia delle entrate

Aprendo la Partita IVA potrai farti pagare e acquisirai i diritti e i doveri, come l’obbligo di versare le tasse e la possibilità di versare i contributi che riavrai indietro sotto forma di pensione.

I requisiti fondamentali per aprire la Partita IVA sono 4

Il primo è che devi essere maggiorenne oppure aver ricevuto l’emancipazione dal tribunale, se sei minorenne.

Il secondo requisito prevede che tu sia in possesso delle tue facoltà mentali, ovvero devi essere capace di intendere e volere. Il terzo è che tu sia residente in Italia.

Se sei stato processato per un reato puoi aprire la Partita IVA solo dopo 5 anni dalla fine della condanna definitiva e solo dopo aver ricevuto la riabilitazione dal giudice.

Se hai anche un lavoro dipendente, puoi avere la Partita IVA solo se rispetti alcuni requisiti

Se sei un dipendente privato, è sufficiente che rispetti l’eventuale accordo di non competizione che potresti avere nel contratto con il tuo datore di lavoro.

Se sei un dipendente pubblico, invece, puoi avere la Partita IVA solo se lavori part time oppure, se sei full time, se appartieni ad alcune categorie che sono:

  • insegnanti, solo dopo aver ricevuto l’autorizzazione dal proprio dirigente scolastico e solo per svolgere attività inerenti la loro materia di insegnamento. Ad esempio un professore di economia che lavora anche come commercialista con la propria Partita IVA.
  • infermieri
  • amministratori di condominio
  • revisori contabili
  • lavoratori che partecipano a commissioni tributarie
  • collaboratori editoriali, ovvero lavoratori che collaborano ad esempio con testate giornalistiche e enciclopedie

Possiamo dirti gratuitamente se hai i requisiti per aprire la tua Partita IVA

Un consulente fiscale può studiare la tua situazione nello specifico, analizzando anche il tuo contratto di lavoro dipendente e il tuo casellario giudiziale, e dirti se puoi aprire la Partita IVA.

Se vuoi puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno con un esperto cliccando il riquadro qui sotto.

 

Libero professionista o ditta individuale: che tipo di Partita IVA devi aprire?

Esistono 2 tipi di Partita IVA che prevedono obblighi e costi diversi. Per capire quale sia quella giusta per te devi per prima cosa sapere in che modo lo stato inquadra la tua attività.

La tua attività può essere intellettuale, commerciale o artigianale. Di seguito vediamo come riconoscerle.

Per attività intellettuale si intendono quelle che hanno come elemento centrale le tue conoscenze

Si tratta ad esempio di attività come il medico, l’avvocato, l’ingegnere, il giornalista, il copywriter. 

Le attività artigianali sono quelle che hanno al centro la tua attività manuale

In questa categoria rientrano attività come quelle di parrucchieri, estetisti, muratori, elettricisti, sarti, idraulici, calzolai.

Per essere considerata commerciale, invece, un’attività ha al centro lo scambio di beni e/o servizi

Sono attività commerciali i negozi e gli e-commerce, hotel e ristoranti e anche le attività di alcuni professionisti del digitale come influencer, content creator e adv specialist.

Una volta trovata la categoria a cui appartiene la tua attività, puoi capire se sei libero professionista o ditta individuale

Se svolgi un’attività di tipo intellettuale, aprirai la Partita IVA come libero professionista. Se invece la tua attività è artigianale o commerciale, dovrai aprire una ditta individuale.

Esistono casi in cui la distinzione non è così netta: ad esempio se vuoi lavorare come fotografo, potresti essere libero professionista o ditta individuale a seconda di caratteristiche specifiche della tua attività.

Se lavori solo su commissione, scattando fotografie per matrimoni, fiere o altri tipi di eventi, puoi essere un libero professionista perché la parte principale del tuo lavoro è l’attività intellettuale di inquadrare bene i soggetti e scattare fotografie.

Se però decidi di aprire un negozio di fotografia con un piccolo studio fotografico in cui accogliere clienti per gli shooting e vendere stampe delle tue fotografie su carta, tela, magliette e cuscini, dovrai aprire una ditta individuale commerciale. Questo perché l’attività intellettuale diventa una piccola parte del tuo lavoro, che invece si concentra più sulla vendita di prodotti e su servizi preimpostati come gli shooting in studio.

Possiamo dirti gratuitamente quale tipologia di attività aprire

Se sei in dubbio e vuoi sapere con certezza se l’attività che vuoi svolgere sia da libero professionista oppure da ditta individuale, puoi ricevere una consulenza fiscale senza impegno cliccando la foto qui sotto.

 

Codice ATECO: come definisco precisamente la mia attività e le spese che posso scaricare?

Il codice ATECO serve ad identificare in maniera univoca il tipo di attività che svolgi

Ad esempio l’attività di architetto ha il codice 71.11.00 mentre l’attività di muratore 43.39.01. Ogni attività ha degli obblighi differenti nei confronti dello stato ed è dunque essenziale avere il numero giusto. 

Determina in maniera ancora più specifica rispetto al tipo di attività gli obblighi, le pratiche e i costi che dovrai affrontare. 

Se ad esempio sei un architetto e dunque hai il codice 71.11.01 dovrai pagare i contributi in una certa quantità e in modo diverso rispetto ad un copywriter che ha invece il codice 74.90.99 e pagherà i contributi in quantità differente.

Il codice influenza anche la quantità di spese che puoi considerare per abbassare la quantità di tasse da pagare. Ad esempio, se sei un agente di commercio potresti scaricare il costo della benzina dell’auto per andare dai clienti, se sei un parrucchiere non puoi ma, al suo posto, puoi scaricare il costo di shampoo e altri prodotti.

Se svolgi diverse attività puoi avere più codici ATECO

Ad esempio se lavori sia come architetto che come muratore, puoi avere entrambi i codici con la stessa Partita IVA. Il numero massimo di codici ATECO che puoi avere è sei.

Per conoscere il tuo codice ATECO puoi utilizzare un servizio online

Esistono dei motori di ricerca come codiceateco.it nei quali inserendo una parola chiave puoi risalire al codice adatto alla tua attività.

Questo sistema funziona molto bene con le professioni tradizionali come l’idraulico. il medico e l’architetto ma non è adatto ad identificare le attività nate più di recente e con l’avvento del digitale.

Questo perché il sistema ATECO è stato aggiornato l’ultima volta nel 2007. Per le attività nate in seguito non esistono codici specifici ma è necessario individuare quelli più simili, a cui le nuove attività possono essere assimilabili.

Ad esempio, non esiste il codice ATECO per la professione di influencer ma si può utilizzare il codice 73.11.02 – conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari.

Possiamo aiutarti gratuitamente a trovare il codice ATECO più adatto alla tua attività

Un nostro esperto può analizzare la tua situazione nello specifico e dirti quale sia per te il codice ATECO più corretto e, in caso ce ne sia più di uno, quale sia quello più vantaggioso.

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Contributi e assicurazioni obbligatorie: come funzionano?

Quando apri un’attività autonoma, una delle tue nuove responsabilità è quella di versare i contributi previdenziali obbligatori

I contributi servono per ottenere prestazioni previdenziali come la pensione di vecchiaia o il sussidio di maternità.

Se sei un libero professionista iscritto ad un albo o ordine con una cassa previdenziale privata, dovrai iscriverti alla tua cassa di riferimento

Ad esempio gli avvocati devono iscriversi alla cassa forense, i medici e gli odontoiatri ad ENPAM, i giornalisti ad INPGI.

Se sei un libero professionista e per la tua attività non esiste una cassa privata o non hai i requisiti per accedere, devi iscriverti alla gestione separata INPS

Dovrai versare i contributi in proporzione a quanto guadagni. La quota da versare cambia ogni anno e per il 2024 è il 26,07% della differenza tra incassi e spese.

Se sei un artigiano o un commerciante devi iscriverti alla gestione artigiani o commercianti INPS

Dovrai versare due tipi di contributi: fissi e variabili. Le quote variano ogni anno. Per il 2024 i contributi fissi sono circa 4.500€. Dovrai versarli in quattro rate trimestrali di pari importo. 

I variabili sono invece da pagare se la differenza tra incassi e spese supera i 18.415€. Sulla parte che avanza questa quota, detta minimale, dovrai pagare circa il 24%. 

Dovrai pagare entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello usato per definire quanto devi pagare.

Nella tabella vediamo le quote precise:

Gestione INPS Contributi fissi Minimale Contributi variabili
Artigiani 4.427,04€ 18.415€ 24%
Commercianti 4.515,43€ 18.415€ 24,48%

Se apri la Partita IVA in regime forfettario, puoi chiedere una riduzione del 35% dei contributi. In questo caso, le quote diventano:

Gestione INPS Contributi fissi ridotti Minimale Contributi variabili

ridotti

Artigiani 2.877,57€ 18.415€ 15,6%
Commercianti 2.935,03€ 18.415€ 15,91%

Se sei un artigiano, dovrai anche iscriverti all’INAIL

Questo ente si occupa dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

La quota annuale da pagare varia tra 82€ e 1.450€ 

Il costo varia in base al tuo reddito e al livello di rischio per la tua attività. Ad esempio, un parrucchiere avrà un livello di rischio più basso rispetto ad un muratore. 

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come fare i calcoli

I nostri esperti possono accompagnarti passo passo per comprendere ogni passaggio dei calcoli e possono anche fare tutto al posto tuo.

Se vuoi, puoi ricevere una consulenza fiscale gratis con un nostro esperto cliccando il riquadro qui sotto.

 

Tasse e regime fiscale: come pago il 5% in forfettario o dal 23% in su con l’ordinario?

Quando apri la tua Partita IVA, devi scegliere il regime fiscale ovvero l’insieme di regole che determinano le tasse che pagherai

Hai due possibilità che sono il regime ordinario e il regime forfettario

Con il regime ordinario paghi l’IRPEF con il metodo degli scaglioni progressivi di reddito

Per prima cosa devi calcolare la differenza tra gli incassi totali dell’anno, le spese che hai sostenuto e i contributi che hai versato. Il valore che troverai si chiama imponibile fiscale.

L’imponibile fiscale viene poi diviso in blocchi, detti scaglioni, e per ogni blocco paghi una percentuale sempre più alta di tasse, come in tabella:

Scaglione di reddito % IRPEF
fino a 28.000€ 23%
da 28.000,01€ a 50.000€ 35%
oltre 50.000,01€ 43%

Ad esempio se hai un imponibile di 30.000€ paghi 6.440€ di IRPEF per il primo scaglione, ovvero il 23% di 28.000€. I restanti 2.000€ per raggiungere i 30.000€ di imponibile appartengono al secondo scaglione, quindi pagherai altri 700€, ovvero il 35% di 2.000€.

In totale, quindi, pagherai 7.140€ di IRPEF, la somma di 6.440€ e 700€.

Oltre alle tasse, dovrai applicare l’IVA ai tuoi compensi e farla pagare ai tuoi clienti.

Con il regime forfettario paghi una flat tax che si chiama imposta sostitutiva

Questo regime fiscale ti permette di pagare il 15% di tasse o il 5% per i primi 5 anni. 

Per trovare il valore sul quale paghi le tasse, detto imponibile fiscale, devi moltiplicare i tuoi incassi per un coefficiente, detto di redditività.

Ad esempio se hai incassato 20.000€, con il coefficiente del 78% pagherai le tasse su 15.600€, quindi il 78% di 20.000€.

Con questo regime fiscale non dovrai applicare l’IVA sui tuoi prezzi. Questo ti permette di abbassarli ed essere più competitivo rispetto alla concorrenza oppure puoi scegliere di mantenere i tuoi prezzi in linea con il mercato ed avere guadagni più alti.

Per accedere al regime forfettario devi avere 3 requisiti personali e 3 requisiti economici

Devi essere residente in Italia, non devi essere socio di una società di persone o avere quote di maggioranza in una società di capitali che opera nello stesso settore dell’attività che aprirai.

Per quelli economici, il primo è di avere incassato meno di 85.000€ nell’anno precedente, il secondo di aver pagato eventuali compensi a collaboratori per un importo inferiore a 20.000€. Il terzo è che se sei anche un lavoratore dipendente, la tua RAL deve essere inferiore a 30.000€.

Possiamo aiutarti a capire gratis se puoi avere la tassazione al 5%

Puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno con un esperto cliccando la foto qui sotto.

 

Aprire la Partita IVA: quali sono le pratiche e i costi?

Ora che hai individuato tutti i diversi aspetti che caratterizzano la tua attività, non ti resta che aprire la Partita IVA

Dovrai utilizzare una pratica diversa a seconda che tu apra come libero professionista oppure come ditta individuale.

Per aprire come libero professionista dovrai utilizzare il modello AA9/12

Dovrai compilarlo inserendo i tuoi dati personali come nome e cognome e codice fiscale, e anche i dati relativi alla tua nuova attività come l’indirizzo in cui avrà sede e il codice ATECO.

Nel modello dovrai indicare anche a quale regime fiscale aderire, compilando la sezione dedicata.

Quando tutto è pronto, devi riconsegnare il modello all’agenzia delle entrate. Lo puoi fare online, caricandolo direttamente sul sito, inviandolo per posta raccomandata oppure consegnandolo a mano in uno degli uffici dell’agenzia.

Ricorda che dovrai anche iscriverti alla tua cassa previdenziale o alla gestione separata INPS. Potrai farlo contattando direttamente l’ente oppure dal sito web.

Se svolgi tutto da solo, aprire la Partita IVA come libero professionista è gratis. Se invece scegli di farti aiutare da un professionista dovrai pagare il suo servizio di assistenza che in genere parte da 300€.

Per aprire come ditta individuale devi utilizzare la pratica ComUnica

Per compilarla avrai bisogno di acquistare un servizio di PEC e di firma digitale. Esistono diversi servizi sul mercato e generalmente i prezzi partono da 35€ all’anno.

La ComUnica è una pratica che puoi svolgere solo in modo telematico e ti permette in un’unica soluzione di aprire la Partita IVA, iscriverti al registro delle imprese in camera di commercio, iscriverti alla gestione artigiani o commercianti INPS ed eventualmente all’INAIL, se sei un artigiano.

Hai l’obbligo di iscriverti al registro delle imprese in camera di commercio e il costo è 88,5€ oppure 155,5€ a seconda della tua tipologia di attività. Ogni anno dopo il primo dovrai pagare 53€ o 120€ per mantenere attiva l’iscrizione.

Infine, dovrai inviare la pratica SCIA allo sportello SUAP del comune in cui avrà sede la tua attività. Ha un prezzo che a seconda del comune può variare da 0€ a 200€.

Per aprire la tua ditta individuale i costi si aggirano tra i 100€ e i 400€ se fai da solo. Se ti affidi ad un professionista dovrai aggiungere anche il costo del suo servizio che di solito parte da 500€.

Possiamo aiutarti gratis a capire come svolgere tutte le pratiche per l’apertura della tua Partita IVA

Un consulente fiscale ti spiegherà come preparare tutti i documenti e potrà anche farlo al posto tuo.

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Questa è una guida verificata
Si basa su una fonte ufficiale dell'agenzia delle entrate ed è stata scritta da un'autrice esperta in temi fiscali.

Scritta da una nostra autrice

francesca_noroles

Basata su una fonte ufficiale

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