In breve
In questo articolo vedremo cos’è e a cosa serve il coefficiente di redditività. Qui sotto trovi un riassunto di tutte le informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.
Conoscere il tuo coefficiente di redditività è importante perché, in regime agevolato, questo valore determina quante tasse e contributi dovrai pagare e, quindi, i soldi che ti resteranno da investire nella tua attività.
Il coefficiente di redditività è un valore percentuale che definisce su quale parte del tuo incassato paghi le tasse
Questo viene applicato al totale dei tuoi incassi per distinguere le spese forfettarie dal reddito, ovvero l’importo su cui devi versare tasse e contributi.
Ad esempio, se hai incassato 20.000€ e il tuo coefficiente di redditività è 78%, pagherai tasse e contributi su 15.600€, quindi 20.000€ x 78%.
Per trovarlo devi conoscere il tuo codice ATECO
È una sequenza di 6 cifre che identifica l’attività che svolgi e che puoi trovare sul certificato di attribuzione della Partita IVA, sulla visura camerale o nel tuo cassetto fiscale sul sito dell’agenzia delle entrate.
Se devi aprire Partita IVA, per le professioni che ci sono da più tempo e sono più strutturate esiste un codice ATECO specifico, come nel caso degli ingegneri.
Le nuove professioni, invece, non essendo ancora regolamentate ne hanno uno generico. Per questo ti consigliamo di rivolgerti ad un commercialista che troverà l’ATECO migliore per la tua attività.
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Ci sono 6 diversi coefficienti di redditività
Il 40% ed è riservato alle attività delle industrie alimentari, per il commercio e per le attività del settore dell’ospitalità.
Il 54%, è per le attività di commercio ambulante ad esclusione di generi alimentari e le bevande.
Il 62% è per gli intermediari del commercio, come l’agente di commercio.
Il 67% racchiude altre attività economiche, ad esempio il parrucchiere o il tatuatore.
Il 78% è riservato a tutti coloro che si occupano di attività professionali, come medici, architetti e web designer.
Infine, l’86% è riservato alle attività di del settore edile.
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Trovare il coefficiente di redditività per il tuo lavoro può essere complesso e, per questo, ti consigliamo di rivolgerti ad un commercialista.
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Coefficiente di redditività: cos’è, come funziona e perché è importante conoscerlo?
Il coefficiente di redditività è un valore percentuale che identifica la parte di reddito su cui pagherai tasse e contributi. La parte rimanente viene considerata come spesa forfettaria, sulla quale non pagherai nulla.
È diverso per ogni tipologia di attività: ad esempio per i social media manager è 78% e per i negozianti o gli e-commerce è 40%.
Quindi se sei un social media manager in regime forfettario che incassa 1.300€, paghi tasse e contributi solo su 1.014€, cioè il 78% di 1.300€. Il 22% restante è considerato “spesa forfettaria”, sulla quale non pagherai nulla.
Se invece hai un e-commerce, il tuo coefficiente è 40%. Questo vuol dire che se incassi 1.300€, pagherai tasse e contributi solo sul 40% di 1.300€, quindi su 520€. Il 60% rimanente è da considerare come spesa forfettaria.
I coefficienti di redditività sono 6 e dipendono dalla tua professione
Il primo è pari al 40% ed è previsto per le attività delle industrie alimentari e delle bevande, per il commercio, sia all’ingrosso che al dettaglio, per il commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande e per le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione.
Il secondo, 54%, è riconosciuto per le attività di commercio ambulante di altri prodotti, quindi esclusi i generi alimentari e le bevande.
Il coefficiente al 62% è riservato alle attività di intermediari del commercio, come l’agente di commercio.
Il quarto coefficiente è 67% e racchiude altre attività economiche, ad esempio il parrucchiere o il tatuatore.
Hanno il coefficiente al 78% tutti coloro che si occupano di attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi. Ad esempio l’ingegnere o il copywriter.
Infine, l’86% è riservato alle attività di costruzioni e immobiliari, come l’imbianchino.
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Un commercialista troverà il codice ATECO corretto per te e, di conseguenza, il coefficiente per la tua attività. Potrà poi occuparsi anche del calcolo delle tasse e dei contributi al posto tuo.
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Trovare il coefficiente: come si fa?
Per trovare il coefficiente di redditività devi conoscere il tuo codice ATECO
Cioè la sequenza composta 6 numeri utilizzata dall’agenzia delle entrate per identificare le attività produttive.
Se hai già una Partita IVA, puoi vedere il tuo ATECO su 3 documenti
Il primo è il certificato di attribuzione della tua Partita IVA, ma puoi trovarlo anche nel tuo cassetto fiscale sul sito dell’agenzia delle entrate oppure sulla visura camerale, se hai una ditta individuale.
Se non hai ancora aperto la Partita IVA, puoi trovare il codice ATECO più adatto a te tramite un servizio online
Esistono dei motori di ricerca nei quali, inserendo una parola chiave, puoi risalire al codice adatto alla tua attività. Questo sistema funziona molto bene con le professioni tradizionali come l’ingegnere, il medico e l’architetto ma non è adatto ad identificare le attività più recenti.
Il sistema ATECO è stato aggiornato nel 2007. Per le attività nate in seguito non esistono codici specifici ma è necessario individuare quelli più simili, a cui le nuove attività possono essere assimilabili.
Ad esempio, non esiste il codice ATECO per l’influencer ma si può utilizzare il codice 73.11.02 – conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari.
Una volta che avrai individuato l’ATECO corretto, questa tabella ti dirà a quale coefficiente di redditività corrisponde
Per capire il tuo coefficiente, devi fare riferimento alle prime cifre del tuo codice ATECO.
Settore | Codici ATECO | Coefficiente di redditività |
Industrie alimentari e delle bevande | (10-11) | 40% |
Commercio all’ingrosso e al dettaglio | 45- (da 46.2 a 46.9) – (da 47.1 a 47.7) – 47.9 | 40% |
Commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande | 47.81 | 40% |
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione | (55-56) | 40% |
Commercio ambulante di altri prodotti | 47.82-47.89 | 54% |
Intermediari del commercio | 46.1 | 62% |
Altre attività economiche | (01-02-03) – (05-06-07-08-09) – (12-13-14-15-16-17-18-19-20-22-22-23-24-25-26-27-28-29-30-31-32-33) – (35) – (36-37-38-39) – (53-58-59-60-61-62-63) – (77-78-79-80-81-82) – (84) – (90-91-92-93) (94-95-96) – (97-98) – (99) | 67% |
Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, servizi finanziari ed assicurativi | (64-65-66) – (69-70-71-72-73-74-75) – (85) – (86-87-88) | 78% |
Costruzioni e attività immobiliari | (41-42-43) – (68) | 86% |
Se hai più di un codice ATECO, potresti avere più coefficienti di redditività
Con la tua Partita IVA puoi svolgere anche attività molto diverse, senza limitazioni.
Potresti voler svolgere sia l’attività di consulenza aziendale sia quella di e-commerce. In questo caso avrai 2 codici ATECO. Quello per l’attività di consulenza sarà il 70.22.09 mentre quello per l’e-commerce 40.71.10. Con il primo avrai un coefficiente di redditività del 78%, con il secondo del 40%.
Possiamo aiutarti a scoprire gratis qual è il coefficiente di redditività legato al tuo ATECO
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Calcolare le tasse: come si fa?
Per trovare le tasse che devi pagare devi prima identificare su quale importo vanno calcolate. Tale importo prende il nome di imponibile e in regime forfettario viene stimato grazie al coefficiente di redditività.
Questo perché in forfettario non sei tu a dire allo stato quante spese hai dovuto sostenere, ma è lui che assegna ad ogni tipologia di attività un valore percentuale per calcolare le spese da scaricare.
Per calcolare l’imponibile devi moltiplicare i tuoi incassi per il coefficiente di redditività e sottrarre i contributi versati
Ad esempio, se sei un social media manager che ha incassato 30.000€ e hai pagato 2.000€ di contributi, il tuo imponibile è di 21.400€ ovvero il 78% di 30.000€ – 2.000€.
Per calcolare le tasse, dovrai applicare all’imponibile la percentuale del 5% o del 15%
In forfettario pagherai il 15% di tasse o il 5% per i primi 5 anni se la tua attività rispetta alcuni requisiti che le la identificano come una startup. A partire dal sesto anno pagherai il 15% di tasse.
Se ad esempio sei un social media manager in regime forfettario al secondo anno di attività, hai diritto all’agevolazione delle tasse al 5%. Hai incassato 20.000€, il tuo coefficiente di redditività è 78% e hai pagato 2.000€ di contributi.
La tua base imponibile è di 13.600€ ovvero 20.000€ x 78% – 2.000€
Le tasse che devi versare sono pari a 680€, ovvero il 5% di 13.600€
Se hai 2 codici ATECO, calcolerai le tasse in modo diverso
Ad esempio, se svolgi sia l’attività di consulenza sia quella di e-commerce, avrai 2 coefficienti di redditività: 78% per la consulenza e 40% per l’e-commerce.
Per trovare l’importo su cui dovrai calcolare le tasse e i contributi, dovrai moltiplicare gli incassi ottenuti dall’attività di consulenza per il coefficiente corrispondente, quindi per 78% e quelli avuti tramite e-commerce per 40%.
Ad esempio, se hai avuto 15.000€ di incassi come consulente e 30.000€ dall’attività di e-commerce, il tuo imponibile sarà la somma del 78% di 15.000€ più il 40% di 30.000€, quindi 23.700€.
Se devi pagare le tasse al 5%, calcolerai il 5% di 23.700€, quindi 1.185€.
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Calcolare i contributi: come fare?
Il calcolo dei contributi sarà differente a seconda di come viene considerata la tua attività
Puoi essere considerato un libero professionista iscritto ad una cassa previdenziale, se esiste una cassa privata. Ad esempio se sei un ingegnere o un avvocato.
Puoi essere un artigiano o un commerciante se svolgi un’attività basata sulla produzione o sullo scambio di beni o servizi. Ad esempio, hai un e-commerce o sei un imbianchino.
Infine, puoi essere un libero professionista senza cassa se non rientri in nessuna delle categorie precedenti. In questo caso dovrai iscriverti alla gestione separata INPS.
Nei primi 2 casi pagherai dei contributi fissi più una parte variabile che dovrai calcolare utilizzando il coefficiente di redditività. Nell’ultimo solo la parte variabile.
In ogni caso, ti servirà conoscere l’imponibile previdenziale
Cioè la parte di quanto incassato sulla quale calcolerai i contributi. Per trovarla dovrai moltiplicare i tuoi incassi per il tuo coefficiente di redditività.
Ad esempio, se sei un web designer il coefficiente è del 78% e, con un incassato di 30.000€, il tuo imponibile è pari a 23.400€, cioè il 78% di 30.000€.
Se sei un libero professionista iscritto ad una cassa privata, pagherai secondo le regole specifiche
Per ogni cassa i valori sono differenti, ma in genere dovrai versare tre tipi di contributi: soggettivo, per la tua pensione, integrativo, per finanziare la cassa, e di maternità, per sostenere coloro che scelgono di avere un figlio.
Il contributo di maternità è fisso mentre gli altri due hanno una parte fissa e una parte variabile da calcolare usando l’imponibile previdenziale.
Se sei un artigiano o un commerciante devi pagare 2 tipi di contributi alla gestione artigiani o commercianti INPS
I primi sono fissi, i secondi variabili. Le quote variano ogni anno. Per il 2024 i contributi fissi da pagare sono circa 4.500€. Dovrai versarli in 4 rate trimestrali di pari importo, indipendente da quanto incasserai.
I contributi variabili sono da pagare sull’imponibile previdenziale che supera i 18.415€. Sulla parte che avanza questa quota, detta minimale, dovrai pagare circa il 24%.
Nella tabella vediamo le quote precise:
Gestione INPS | Contributi fissi | Quota minimale | Contributi variabili |
Artigiani | 4.427,04€ | 18.415€ | 24% |
Commercianti | 4.515,43€ | 18.415€ | 24,48% |
Se non rientri in nessuna delle categorie precedenti, devi pagare solo contributi variabili alla gestione separata INPS
Dovrai versare i contributi in proporzione a quanto guadagni. La quota da versare cambia ogni anno e per il 2024 è il 26,07% del tuo imponibile.
Possiamo aiutarti gratuitamente a capire a quale cassa o gestione devi versare i contributi
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