Per aprire una ditta di impianti elettrici devi avere almeno uno dei seguenti requisiti:
- laurea in materie tecniche, come ingegneria, architettura o fisica
- diploma di maturità o qualifica professionale in materie tecniche e almeno due anni di esperienza in un’impresa del settore
- attestato di qualifica rilasciato dalla tua regione ed esperienza di almeno 2 anni come operaio qualificato
- almeno 3 anni di esperienza come operaio installatore, escluso il periodo di apprendistato
Oltre a questi, non dovrai avere precedenti penali.
Se hai i requisiti richiesti, puoi aprire la tua ditta di impianti elettrici, inviando telematicamente la pratica ComUnica che in un’unica soluzione ti permette di:
- aprire la Partita IVA con il codice ATECO corretto, cioè la sequenza di 6 cifre che serve per identificare l’attività che svolgi. Nel tuo caso sarà uno tra:
- 43.21.01 – installazione di impianti elettrici in edifici o in altre opere di costruzione (inclusa manutenzione e riparazione)
- 43.21.02 – installazione di impianti elettronici (inclusa manutenzione e riparazione)
- 43.21.03 – installazione di impianti di illuminazione stradale e dispositivi elettrici di segnalazione, illuminazione delle piste degli aeroporti (inclusa manutenzione e riparazione)
- 43.21.04 – installazione di insegne elettriche e impianti luce (incluse luminarie per feste)
- iscriverti alla camera di commercio
- iscriverti alla gestione artigiani per il versamento dei contributi
- aprire la tua posizione assicurativa all’INAIL
Dovrai anche inviare la SCIA, segnalazione certificata di inizio attività, allo sportello SUAP del comune di Torino e dovrai abbonarti ad un servizio per la firma digitale e per una casella PEC.
Il costo di apertura della tua ditta individuale è diverso a seconda che tu scelga di procedere:
- autonomamente, devi pagare:
- diritti di segreteria: 18€
- imposta di bollo: 17,50€
- diritto camerale annuale: 53€
- SCIA, con un costo che varia da 0€ a 200€ in base al comune in cui avrà sede la tua attività
- affidandoti ad un intermediario, come il commercialista: oltre a questi costi, devi pagare anche il compenso del commercialista
Oltre alle spese di apertura, dovrai sostenere quelle di gestione, cioè le tasse e i contributi.
Le tasse che dovrai pagare sono diverse in base al tuo regime fiscale:
- ordinario: devi pagare l’IRPEF, un’imposta cha va da una percentuale minima del 23% fino ad una massima del 43% sui tuoi guadagni al netto delle spese, cioè sull’imponibile
- forfettario: paghi una percentuale del 15% o del 5% per i primi 5 anni se avvii una nuova attività. Le percentuali si applicano sul tuo imponibile, che puoi trovare moltiplicando i tuoi incassi totali per un valore detto coefficiente di redditività e sottraendo i contributi. Il coefficiente varia a seconda della tipologia di attività e nel caso della ditta di impianti elettrici è 86%, quindi se incassi 20.000€, paghi le tasse solo su 17.200€ (20.000€ x 86%)
I contributi che dovrai versare alla gestione artigiani INPS sono di due tipi:
- fissi: che dovrai pagare indipendentemente da quanto incasserai con la tua ditta e sono pari a 4.460,64€
- variabili: da pagare solo se superi i 18.555€ di imponibile, sull’eccedenza dovrai versare il 24% e sulla parte che supera anche i 55.448€ pagherai il 25%.
Per essere sicuro di avviare la tua ditta di impianti elettrici nel modo corretto, il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti.
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