In breve
In questo articolo vedremo quali sono tutti i passaggi per aprire la Partita IVA. Qui sotto trovi un riassunto di tutte le informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.
Scegliere di aprire la Partita IVA è un grande passo e fare le scelte giuste all’inizio può fare la differenza per portare la tua attività verso il successo.
Il commercialista può guidarti nelle scelte più vantaggiose per la tua attività e, se vuoi, puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno compilando il form in cima alla pagina.
Puoi aprire come libero professionista o ditta individuale
Devi aprire come libero professionista se vuoi svolgere un’attività intellettuale, come ad esempio l’architetto, o il copywriter oppure come ditta individuale se vuoi aprire un’attività commerciale, artigianale o industriale, come ad esempio se fai l’idraulico o hai un e-commerce.
Per aprire la Partita IVA devi svolgere 2 passaggi
Devi inviare il modello AA9/12 all’agenzia delle entrate e devi iscriverti ad una cassa previdenziale a cui versare i contributi per la tua futura pensione, che potrà essere:
- una cassa privata, come nel caso degli ingegneri o dei medici
- la gestione separata INPS, per chi non ha una cassa specifica per il proprio lavoro, come i marketers
Per aprire un ditta individuale, invece, i passaggi sono 3
Devi inviare la pratica ComUnica che ti permette di aprire la Partita IVA, iscriverti al registro delle imprese, all’INPS e eventualmente all’INAIL. Devi anche inviare la pratica SCIA al tuo comune e acquistare servizi di firma digitale e PEC.
Come libero professionista, il costo di apertura potrebbe essere 0€
Questo perché non ci sono costi fissi e puoi svolgere tutta la pratica da solo.
Come ditta individuale, invece, hai dei costi fissi
Dovrai sempre pagare l’iscrizione al registro delle imprese che può essere 75,50€ o 135,50€ a seconda del tipo di attività.
La SCIA ha un costo diverso in ogni comune: in alcuni è gratis e in altri arriva anche a 200€.
La PEC e la firma digitale hanno prezzi che dipendono dal provider di servizi e in genere partono da 35€ all’anno.
In entrambi i casi puoi farti affiancare da un commercialista
I nostri esperti possono accompagnarti passo passo per capire quale sia la tipologia di attività più adatta a te.
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Il primo passo: sei un libero professionista o hai una ditta individuale?
Capire quale sarà il tuo tipo di Partita IVA ti servirà per conoscere gli obblighi e le tutele che avrai, oltre alle pratiche e parte dei costi che dovrai avere per la tua attività.
L’esempio più evidente è che le ditte individuali pagano una quantità di contributi previdenziali fissi ogni anno, indipendentemente da quanto incassano, mentre i liberi professionisti solitamente pagano in base a quanto guadagnano. Vediamo come capire bene quale tipo di Partita IVA dovresti avere.
Sei un libero professionista se la tua attività è considerata intellettuale
Per attività intellettuali si intendono quelle che hanno come elemento centrale le tue conoscenze. Si tratta ad esempio di attività come il medico, l’avvocato, l’ingegnere, il giornalista, il copywriter.
Avrai una ditta individuale se la tua attività è di tipo artigianale o commerciale
Le attività artigianali sono quelle che hanno al centro la tua attività manuale. In questa categoria rientrano attività come quelle di parrucchieri, estetisti, muratori, elettricisti, sarti, idraulici, calzolai.
Per essere considerata commerciale invece, un’attività ha al centro lo scambio di beni e/o servizi. Sono attività commerciali i negozi e gli e-commerce, hotel e ristoranti e anche le attività di alcuni professionisti del digitale come influencer, content creator e adv specialist.
Ci sono dei casi in cui la distinzione non è così netta e può essere difficile comprendere il tuo tipo di Partita IVA
Ad esempio se vuoi lavorare come fotografo, potresti essere libero professionista o ditta individuale a seconda di caratteristiche specifiche della tua attività.
Se lavori solo su commissione, scattando fotografie per matrimoni, fiere o altri tipi di eventi, puoi essere un libero professionista perché la tua attività è principalmente legata alla tua abilità intellettuale di scattare fotografie.
Se però decidi di aprire un negozio di fotografia con un piccolo studio fotografico in cui accogliere clienti per gli shooting e vendere stampe delle tue fotografie su carta, tela, magliette e cuscini, dovrai aprire una ditta individuale commerciale. Questo perché il secondo tipo di attività prevede gli aspetti tipici di un’attività commerciale come il negozio, il magazzino e lo scambio di merce e la parte intellettuale legata al fare le fotografie è relativamente piccola.
Possiamo aiutarti gratuitamente a capire che tipo di Partita IVA che aprire
Se sei in dubbio e vuoi sapere con certezza se l’attività che vuoi svolgere sia da libero professionista oppure da ditta individuale, un nostro esperto può rispondere alle tue domande.
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Codice ATECO: cos’è e perché è importante per iniziare?
Il codice ATECO serve ad identificare in maniera univoca il tipo di attività che svolgi
Ad esempio l’attività di architetto ha il codice 71.11.00 mentre l’attività di muratore 43.39.01 Ogni attività ha degli obblighi differenti nei confronti dello stato ed è dunque essenziale avere il numero giusto.
Determinerà in maniera ancora più specifica rispetto al tipo di attività gli obblighi, le pratiche e i costi che dovrai affrontare.
Se ad esempio sei un architetto e dunque hai il codice 71.11.01 dovrai pagare i contributi in una certa quantità e in modo diverso rispetto ad un copywriter che ha invece il codice 74.90.99 e pagherà i contributi in quantità differente.
Influenza anche la quantità di spese che puoi considerare per abbassare la quantità di tasse da pagare. Vedremo più avanti in questo articolo in che modo ciò avviene.
Se svolgi diverse attività puoi avere più codici ATECO
Ad esempio se lavori sia come architetto che come muratore, puoi avere entrambi i codici con la stessa Partita IVA. Il numero massimo di codici ATECO che puoi avere è sei.
Per conoscere il tuo codice ATECO puoi utilizzare un servizio online
Esistono dei motori di ricerca come codiceateco.it nei quali inserendo una parola chiave puoi risalire al codice adatto alla tua attività.
Questo sistema funziona molto bene con le professioni tradizionali come l’idraulico. il medico e l’architetto ma non è adatto ad identificare le attività nate più di recente e con l’avvento del digitale.
Questo perché il sistema ATECO è stato aggiornato l’ultima volta nel 2007. Per le attività nate in seguito non esistono codici specifici ma è necessario individuare quelli più simili, a cui le nuove attività possono essere assimilabili.
Ad esempio, non esiste il codice ATECO per la professione di influencer ma si può utilizzare il codice 73.11.02 – conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari.
Possiamo aiutarti gratuitamente a trovare il codice ATECO più adatto alla tua attività
Un nostro esperto può analizzare la tua situazione nello specifico e dirti quale sia per te il codice ATECO più corretto e, in caso ce ne sia più di uno, quale sia quello più vantaggioso.
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Contributi in Partita IVA: quanti ne dovrò pagare?
Quando apri un’attività autonoma, una delle tue nuove responsabilità è quella di versare i contributi previdenziali obbligatori
I contributi sono una quantità di denaro che devi versare al tuo ente previdenziale di riferimento e, in cambio, ottieni prestazioni previdenziali come la pensione di vecchiaia o il sussidio di maternità.
Se sei un libero professionista iscritto ad un albo o ordine professionale che ha creato una cassa previdenziale privata, dovrai iscriverti alla tua cassa di riferimento
Ad esempio gli avvocati devono iscriversi alla cassa forense, i medici e gli odontoiatri devono iscriversi ad ENPAM, i giornalisti devono iscriversi ad INPGI.
Dovrai versare i contributi secondo le regole della tua cassa. Per ognuna sono diverse ma in genere dovrai versare tre tipi di contributi: oggettivo, che serve per la tua pensione, integrativo, che serve per finanziare la cassa, di maternità, che serve per sostenere le colleghe che scelgono di avere un figlio.
Se sei un libero professionista e per la tua attività non esiste una cassa professionale privata o non hai i requisiti per accedere, devi iscriverti alla gestione separata INPS
Dovrai versare i contributi in proporzione a quanto guadagni. La quota da versare cambia ogni anno e per il 2024 è il 26,07% della differenza tra incassi e spese.
Se sei un artigiano o un commerciante devi iscriverti alla gestione artigiani o commercianti INPS
Dovrai versare due tipi di contributi: fissi e variabili. Le quote variano ogni anno. Per il 2024 i contributi fissi da pagare sono circa 4.500€. Dovrai versarli in quattro rate trimestrali di pari importo, indipendente da quanto incasserai.
I contributi variabili sono invece da pagare se la differenza tra incassi e spese supera i 18.415€. Sulla parte che avanza questa quota, detta minimale, dovrai pagare circa il 24%. Dovrai effettuare il pagamento entro il 30 giugno dell’anno successivo.
Nella tabella vediamo le quote precise:
Gestione INPS | Contributi fissi | Quota minimale | Contributi variabili |
Artigiani | 4.427,04€ | 18.415€ | 24% |
Commercianti | 4.515,43€ | 18.415€ | 24,48% |
Se apri la Partita IVA in regime forfettario, puoi anche chiedere una riduzione del 35% dei contributi sia fissi che variabili. In questo caso, le quote diventano:
Gestione INPS | Contributi fissi ridotti | Quota minimale | Contributi variabili
ridotti |
Artigiani | 2.877,57€ | 18.415€ | 15,6% |
Commercianti | 2.935,03€ | 18.415€ | 15,91% |
Possiamo calcolare gratuitamente per te quanti contributi devi versare
Un esperto fiscale può studiare la tua situazione nello specifico, dirti a quale cassa o gestione ti devi iscrivere e aiutarti a calcolare quanti contributi dovrai versare.
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Tasse e regime fiscale: come capisco se pago il 5% o dal 23% in su?
Quando apri la tua Partita IVA, devi scegliere il regime fiscale ovvero l’insieme di regole che determinano quali e quante tasse paghi
Hai due possibilità che sono il regime ordinario e il regime forfettario.
Con il regime ordinario pagherai l’IRPEF con il metodo degli scaglioni progressivi di reddito
Devi calcolare il tuo imponibile fiscale che corrisponde alla differenza tra gli incassi totali, le spese che hai sostenuto per la tua attività e i contributi che hai versato.
L’imponibile viene poi diviso in blocchi, detti scaglioni, e per ognuno paghi una percentuale sempre più alta di tasse, come in tabella:
Scaglione di reddito | % IRPEF |
fino a 28.000€ | 23% |
da 28.000,01€ a 50.000€ | 35% |
oltre 50.000,01€ | 43% |
Ad esempio se hai un imponibile di 30.000€ paghi 6.440€ di IRPEF per il primo scaglione, ovvero il 23% di 28.000€. I restanti 2.000€ per raggiungere i 30.000€ di imponibile appartengono al secondo scaglione, quindi pagherai altri 700€, ovvero il 35% di 2.000€.
In totale pagherai 7.140€ di IRPEF, la somma di 6.440€ e 700€.
Con questo regime fiscale devi anche aggiungere l’IVA ai tuoi prezzi.
Con il regime forfettario paghi una flat tax che si chiama imposta sostitutiva
Questo regime fiscale ti permette di pagare il 15% di tasse o il 5% per i primi 5 anni se hai aperto una nuova Partita IVA.
Per trovare l’importo su cui calcolare le tasse devi moltiplicare i tuoi incassi per un coefficiente, detto di redditività, diverso in base al tuo codice ATECO.
Ad esempio, se hai incassato 20.000€ e il tuo coefficiente è 78%, pagherai le tasse su 15.600€, quindi il 78% di 20.000€.
Con questo regime fiscale non dovrai neanche applicare l’IVA sui tuoi prezzi.
Per accedere al regime forfettario devi avere 3 requisiti personali e 3 requisiti economici
Il primo di quelli personali è essere residente in Italia. Inoltre non devi essere socio di una società di persone o possedere quote di maggioranza in una società di capitali che opera nello stesso settore dell’attività che aprirai.
Per quanto riguarda quelli economici, nell’anno precedente devi avere incassato meno di 85.000€ con un’attività autonoma e devi aver pagato eventuali compensi a collaboratori per un importo inferiore a 20.000€. Se sei anche un lavoratore dipendente, la tua RAL deve essere inferiore a 30.000€.
Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come pagare solo il 5% di tasse
Un esperto fiscale può studiare la tua attività nello specifico e dirti se hai i requisiti per accedere a questa agevolazione.
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Pratiche e costi: quali sono per iniziare?
Ora che hai individuato tutti i diversi aspetti che caratterizzano la tua attività, non ti resta che aprire la Partita IVA
Dovrai utilizzare una pratica diversa a seconda che tu apra come libero professionista oppure come ditta individuale
Per aprire come libero professionista dovrai utilizzare il modello AA9/12
Dovrai compilarlo inserendo i tuoi dati personali come nome e cognome e codice fiscale, e anche i dati relativi alla tua nuova attività come l’indirizzo in cui avrà sede e il codice ATECO.
Nel modello dovrai indicare anche a quale regime fiscale aderire, compilando la sezione dedicata.
Quando tutto è pronto, devi riconsegnare il modello all’agenzia delle entrate. Lo puoi fare online, caricandolo direttamente sul sito, inviandolo per posta raccomandata oppure consegnandolo a mano in uno degli uffici dell’agenzia.
Ricorda che dovrai anche iscriverti alla tua cassa previdenziale o alla gestione separata INPS. Potrai farlo contattando direttamente l’ente oppure dal sito web.
Se svolgi tutto da solo, aprire la Partita IVA come libero professionista è gratis. Se invece scegli di farti aiutare da un professionista dovrai pagare il suo servizio di assistenza che in genere parte da 300€.
Per aprire come ditta individuale devi utilizzare la pratica ComUnica
Per compilarla avrai bisogno di acquistare un servizio di PEC e di firma digitale. Esistono diversi servizi sul mercato e generalmente i prezzi partono da 35€ all’anno.
La ComUnica è una pratica che puoi svolgere solo in modo telematico e ti permette in un’unica soluzione di aprire la Partita IVA, iscriverti al registro delle imprese in camera di commercio, iscriverti alla gestione artigiani o commercianti INPS ed eventualmente all’INAIL, se sei un artigiano.
Hai l’obbligo di iscriverti al registro delle imprese ad un costo che può essere 88,5€ oppure 155,5€ a seconda della tua tipologia di attività. Ogni anno dovrai continuare a pagare 53€ o 120€ per mantenere attiva l’iscrizione.
Infine, dovrai inviare la pratica SCIA allo sportello SUAP del comune in cui avrà sede la tua attività. Ha un prezzo che a seconda del comune può variare da 0€ a 200€.
In totale quindi, per aprire la tua ditta individuale i costi se fai tutto da solo si aggirano tra i 100€ e i 400€. Se invece ti affidi ad un professionista dovrai aggiungere anche il costo del suo servizio che di solito parte da 500€.
Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come svolgere tutte le pratiche per l’apertura della tua Partita IVA
Un consulente fiscale può guidarti in ogni passaggio e può anche preparare tutti i documenti così avrai la sicurezza che tutte le pratiche siano compilate nel modo corretto.
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