Cosa vuol dire aprire un’attività di lavoro autonomo
Aprire un’attività di lavoro autonomo vuol dire scegliere di lavorare e portare avanti i propri progetti professionali in autonomia e senza vincoli di organizzazione, orari e luogo di lavoro prefissato.
Questa scelta comporta il vantaggio di poter prendere decisioni in autonomia e organizzare per il tuo lavoro e lo svantaggio di doversi accollare il rischio d’impresa.
Identifica il tipo di attività che vuoi aprire
La prima cosa da fare prima di iniziare la propria attività è quella di identificare la categoria di lavoratori autonomi di cui fa parte.
A seconda delle caratteristiche, la tua attività di lavoro autonomo può essere classificata in una delle seguenti categorie:
Libero Professionista
Rientri nella categoria dei liberi professionisti se svolgi un’attività di lavoro autonomo, senza alcun vincolo di organizzazione, caratterizzata dalla prevalenza della componente intellettuale.
A sua volta la categoria dei liberi professionisti si divide tra quelli che
- svolgono un’attività per la quale è richiesta l’iscrizione ad un albo professionale come ad esempio:
- lo psicologo
- il medico
- Svolgono un’attività per la quale non è necessaria l’iscrizione ad un albo professionale, come ad esempio:
- il copywriter
- il consulente
Ditta individuale artigiana
Rientri nella categoria degli artigiani se il tuo lavoro consiste prevalentemente nell’utilizzo delle tue capacità manuali.
La maggior parte delle attività artigianali richiede specifici requisiti per essere esercitate, come ad esempio la frequentazione di specifici corsi e l’ottenimento dei relativi attestati.
Esempi di attività artigianali sono:
- Il parrucchiere
- Il tatuatore
- l’estetista
Ditta individuale commerciale
Rientri nella categoria dei commercianti se il tuo lavoro consiste prevalentemente nella vendita di prodotti o servizi.
Un esempio di ditta commerciale è l’attività di ecommerce.
Fai le scelte fondamentali per la tua attività
Per intraprendere al meglio un’attività di lavoro autonomo ci sono delle scelte che devi effettuare in modo oculato e che andranno a influenzare l’ammontare delle tasse da pagare e gli adempimenti da effettuare.
Scegli il codice ATECO
Il codice ATECO è un codice di 6 cifre che identifica le attività economiche.
Dovrai scegliere il codice ATECO che meglio si adatta all’attività che hai intenzione di intraprendere. Questa scelta è molto importante perché:
- è un’informazione che comunicherai all’agenzia delle entrate all’atto di apertura della tua Partita IVA. In questo modo l’agenzia saprà come inquadrare l’attività che stai andando a svolgere.
- dal codice ATECO dipende il coefficiente di redditività che, nel caso di adesione al regime forfettario, determina i costi da sottrarre al tuo incassato prima di calcolare le tasse
Scegli il regime fiscale
Prima di iniziare la tua attività come lavoratore autonomo dovrai scegliere il regime fiscale da adottare. Questa scelta influenzerà il modo in cui verranno calcolate le tasse che dovrai pagare e gli adempimenti da effettuare:
Regime forfettario
è un regime agevolato che prevede:
- l’applicazione di una tassazione agevolata al 15% o in alternativa 5% per i primi 5 anni se hai aperto una nuova attività
- la determinazione forfettaria delle spese. Ciò vuol dire che non ti sarà possibile scaricare nessuna spesa documentata, ad eccezione dei contributi previdenziali
- l’esenzione dell’applicazione dell’IVA
- l’esenzione della tenuta della contabilità
Regime ordinario
è il regime fiscale “standard” che prevede:
- il calcolo delle tasse sulla base di scaglioni di reddito con una percentuale di tassazione che va dal 23% al 43%
- l’applicazione dell’IVA
- la tenuta della contabilità semplificata fino al raggiungimento di:
- 500.000€ per la prestazione di servizi
- 800.000€ per le altre attività. Se svolgi entrambi i tipi di attività, devi fare riferimento a quella considerata prevalente
- la possibilità di “scaricare” le spese documentate legate alla propria attività
Come aprire la tua attività
I passaggi che devi affrontare per aprire la tua attività sono diversi a seconda che eserciti un attività da libero professionista o come ditta individuale.
Attività da libero professionista
Per aprire un’attività come libero professionista devi:
- Aprire Partita IVA
- Iscriverti alla cassa di previdenza di riferimento
Puoi aprire Partita IVA autonomamente o rivolgendoti ad un intermediario abilitato, come ad esempio un commercialista. Per inoltrare la richiesta di apertura della Partita IVA puoi inviare telematicamente il modulo di dichiarazione inizio attività AA9/12 nel quale devono essere indicati:
- I tuoi dati anagrafici
- il codice ATECO dell’attività che intendi intraprendere
- l’indicazione dell’adozione del regime agevolato
- l’indirizzo di riferimento della tua attività
Dopo l’apertura della Partita IVA devi iscriverti:
- alla cassa previdenziale di riferimento della categoria professionale nel caso intendi svolgere una professione che richiede l’iscrizione all’albo professionale
- Alla gestione separata INPS nel caso in cui l’attività che hai intenzione di esercitare non richieda iscrizione ad uno specifico albo
Attività come ditta individuale artigiana o commerciale
L’apertura di una ditta individuale comporta degli adempimenti ulteriori rispetto a quelli previsti per i liberi professionisti, infatti dovrai:
- aprire la Partita IVA presso l’agenzia delle entrate
- registrare la tua attività presso la camera di commercio
- aprire una posizione assicurativa INAIL quando richiesto per le attività artigiane
- iscriverti alla gestione previdenziale artigiani o commercianti dell’INPS
Tutte queste pratiche possono essere effettuate tramite un unico modulo chiamato ComUnica. E’ possibile provvedere autonomamente ad inoltrare questo modulo di richiesta collegandosi al portale del registro delle imprese.
Il completamento della pratica richiede di avere:
- firma digitale
- Indirizzo di posta elettronica certificata (PEC)
Inoltre per alcune attività è richiesto di inviare la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) al comune nel quale viene svolta l’attività. Tale pratica può essere effettuata autonomamente online utilizzando il portale impresainungiorno.it o in alternativa presso gli sportelli SUAP.
Quante tasse pagherai
Una delle informazioni più importanti da conoscere per pianificare la tua attività di lavoro autonomo è l’ammontare delle tasse che dovrai pagare.
Per le nuove attività il forfettario ti permette di pagare una percentuale del 5% per i primi 5 anni che successivamente diventerà del 15%.
Essendo in regime forfettario non potrai scaricare le spese relative alla tua attività, ad eccezione dei contributi previdenziali, ma queste verranno calcolate a seconda del coefficiente di redditività previsto per il tuo codice ATECO.
Ad esempio, nel caso di uno psicologo, il coefficiente di redditività sarà del 78%, quindi le spese determinate forfettariamente saranno del 22%.
L’importo su cui verranno calcolate le tasse è determinato come segue:
(Importo incassato*78%) – contributi previdenziali= imponibile su cui calcolare le tasse
Le tasse che dovrai pagare, considerando che puoi usufruire del 5% come saranno calcolate come segue:
Imponibile* 5% = tasse da pagare
Quanti contributi pagherai
I contributi da pagare si differenziano a seconda che tu sia un libero professionista o una ditta individuale.
Calcolo contributi libero professionista
Se sei un professionista con una cassa previdenziale privata dovrai versare i contributi sulla base delle regole previste dalla tua cassa previdenziale di riferimento.
Se sei un professionista privo di albo professionale dovrai versare i tuoi contributi alla gestione separata INPS.
Questa cassa prevede una percentuale di contributi del 26,07% da calcolare sul guadagno netto. Con questo meccanismo di calcolo pagherai contributi in misura percentuale sui tuoi guadagni, quindi se guadagni zero non dovrai pagare contributi previdenziali.
Ad esempio nel caso tu fossi un web designer in regime forfettario e il tuo incasso fosse di 30.000€ il calcolo dei contributi sarebbe:
Incasso: 30.000€
Coefficiente di redditività: 78%
Guadagno netto: 30.000*78%= 23.400€
Importo contributi da versare : 23.400*26,07%= 6.100€
Calcolo contributi ditte individuali
Se hai aperto una ditta individuale dovrai provvedere al pagamento dei contributi previdenziali da versare alla gestione artigiani o commercianti INPS e che serviranno per la tua futura pensione.
Questa cassa prevede che i tuoi contributi siano ripartiti tra fissi e variabili.
I primi ammontano a:
- 3.906€ per gli artigiani
- 3.983,72€ per i commercianti
che dovrai versare, in 4 rate trimestrali, a prescindere dalla somma effettivamente incassata.
I contributi variabili, invece, si calcolano solo sull’eventuale quota di incassato che eccede la soglia del reddito minimale, che si attesta alla cifra di 16.243€, con aliquota del
- 24% per gli artigiani
- 24,48% per i commercianti
Quindi se ad esempio sei un artigiano e incassi fino a 16.243€ dovrai versare i contributi fissi di 3.906€, se superi questo valore invece, pagherai una percentuale del 24% sulla differenza tra ricavi netti e16.243€.
Per identificare l’importo che corrisponde all’eccedenza, è sufficiente sottrarre 16.243€ ai tuoi ricavi netti.
Se aderisci al regime forfettario potrai richiedere all’INPS una riduzione del 35% sia sui contributi fissi che su quelli variabili.
Conoscere tutti gli aspetti relativi all’apertura di una nuova attività di lavoro autonomo è molto importante per poter rispettare tutti gli adempimenti e pianificare i costi che dovrai affrontare in termini di tasse e contributi.
Il supporto di un professionista può aiutarti a capire meglio tutte le caratteristiche specifiche della tua attività e classificarla al meglio per trarne il massimo dei vantaggi.
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