Dietista, dietologo, e biologo nutrizionista sono tre professioni che appartengono allo stesso settore, quello dell’alimentazione, ma che sono diverse per ruolo, formazione e funzioni:
Il dietista è un professionista sanitario che ha ottenuto una laurea triennale in Dietistica. Molti professionisti decidono di continuare la formazione specializzandosi in un settore. Non c’è esame di stato ma è comunque richiesta l’iscrizione all’albo.
Il biologo nutrizionista è un professionista laureato in Biologia e iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologi nella sezione A. Per potersi iscrivere è necessario superare un esame di stato. Può svolgere consulenze alimentari o nutrizionali e, collaborando con un medico, può elaborare diete.
Il dietologo è un medico che, dopo la laurea in medicina, ha ottenuto la specializzazione in scienze dell’alimentazione. È l’unico dei tre che può effettuare diagnosi e prescrizioni e ha la responsabilità clinica del paziente.
In tutti e tre i casi, per svolgere l’attività come libero professionista devi aprire la Partita IVA compilando e riconsegnando all’agenzia delle entrate il modello AA9/12.
Il codice ATECO che dovrai indicare è diverso a seconda che tu sia:
- dietista: 86.90.29 – altre attività paramediche indipendenti
- biologo nutrizionista: 72.11.00 – Ricerca e sviluppo nel campo delle biotecnologie
- dietologo: 86.22.09 – altri studi medici specialistici e poliambulatori
A seconda della tua attività, dovrai anche iscriverti ad una gestione diversa per il pagamento dei contributi:
- dietista: gestione separata INPS
- biologo nutrizionista: ENPAB, la cassa privata riservata ai biologi
- dietologo: ENPAM, la cassa privata riservata ai medici
In tutti e tre i casi, pagherai le tasse in modo diverso a seconda del tuo regime fiscale:
- ordinario: paghi l’IRPEF con il sistema degli scaglioni progressivi di reddito e percentuali che vanno dal 23% al 43%. Le percentuali si applicano al tuo imponibile fiscale che si calcola sottraendo al totale dei tuoi ricavi i costi che hai dovuto sostenere per la tua attività e i contributi che hai versato l’anno precedente. Dovrai anche applicare l’IVA sui prezzi dei tuoi servizi e versarla allo stato
- forfettario: paghi un’imposta sostitutiva del 15% o del 5% per i primi 5 anni di attività e non devi applicare l’IVA ai tuoi prezzi. Con questo regime fiscale non potrai scaricare le spese effettivamente sostenute per la tua attività ma solo una quota determinata forfettariamente. Questa quota è stabilita con un valore detto coefficiente di redditività che è diverso per ogni tipo di attività. Dovrai poi sottrarre i contributi pagati l’anno precedente e calcolare le tasse solo su quella parte dei tuoi incassi
Per conoscere nel dettaglio come aprire e gestire la tua attività, il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti.
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