In breve
In questo articolo vedremo come fare per aprire la Partita IVA in regime forfettario e quanto costa. Qui sotto trovi un riassunto ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso
Aprire la Partita IVA è un passo importante per lo sviluppo della tua attività. Noi possiamo aiutarti a ridurre i costi e massimizzare i guadagni.
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Per aprire la Partita IVA in regime forfettario devi capire che tipo di attività dovrai aprire. Questo varia in base al lavoro che farai.
Se svolgi un lavoro intellettuale, come a esempio il medico, dovrai aprire la tua attività come libero professionista.
Se invece svolgi un lavoro di tipo commerciale, come ad esempio il negoziante, oppure artigianale, come il sarto, dovrai aprire una ditta individuale.
Per aprire la Partita IVA come libero professionista, devi inviare all’agenzia delle entrate il modello AA9/12
Nel modello dovrai inserire i tuoi dati personali e quelli della tua attività.
La pratica è gratuita se scegli di fare tutto da solo. Se invece scegli di affidarti ad un commercialista, che si occupi di controllare che tutti i dati inseriti siano corretti, dovrai pagare il suo servizio. I prezzi solitamente variano tra i 300€ e i 600€.
Per aprire una ditta individuale, devi per prima cosa acquistare un servizio di PEC e firma digitale
Ti serviranno per compilare la pratica. Ci sono diversi fornitori sul mercato ma in genere il costo per entrambe parte da 35€.
La pratica ComUnica è quella che ti permette di aprire la Partita IVA, iscriverti ad una gestione INPS per versare i contributi, alla camera di commercio e all’INAIL se sei un artigiano.
L’iscrizione alla camera di commercio ad un costo di 88,50€.
Per iniziare a lavorare dovrai anche inviare la SCIA al comune in cui avrà sede la tua attività. Il suo costo varia a seconda del comune e può andare da 0€ a 200€.
Se scegli di farti supportare da un commercialista, a queste quote dovrai aggiungere anche il suo compenso che solitamente è intorno agli 800€.
Dopo l’apertura dovrai versare le tasse e i contributi
Le tasse in regime forfettario sono il 15% o il 5% per i primi 5 anni di attività e si calcolano su una quota, detta imponibile, che si calcola moltiplicando gli incassi totali dell’anno per un valore percentuale associato al codice ATECO.
A seconda della tua attività, dovrai versare i contributi obbligatori ad una cassa professionale privata o ad una gestione INPS.
Possiamo aiutarti gratis a capire che tipo di attività aprire
Un esperto può guidarti nelle pratiche e anche compilarle al posto tuo.
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Partita IVA in regime forfettario: come aprire e quanto costa?
Per aprire la Partita IVA in regime forfettario, il primo passo è sempre capire che tipo di attività dovrai avere. Questo varia in base al tipo di lavoro che svolgerai.
Se svolgi un lavoro intellettuale, come ad esempio l’avvocato o il copywriter, dovrai aprire la tua attività come libero professionista.
Se invece svolgi un lavoro commerciale, come ad esempio il ristoratore, oppure artigianale, come il calzolaio, dovrai aprire la tua attività come ditta individuale.
In alcuni casi, questa distinzione non è così netta. Ad esempio, se sei un fotografo potresti essere un libero professionista se lavori solo su commissione. In alternativa potresti dover aprire una ditta individuale se scegli di avere un negozio in cui accogli i clienti.
Per conoscere il tipo di attività che devi svolgere nello specifico, puoi rivolgerti ad un commercialista.
Per aprire la Partita IVA come libero professionista, devi compilare e inviare all’agenzia delle entrate il modello AA9/12
Dovrai inserire i tuoi dati personali come nome, cognome e indirizzo di residenza, e quelli della tua attività come il codice ATECO, una combinazione di sei cifre che identifica la tua attività a livello fiscale.
Puoi inviare il modello all’agenzia delle entrate in quattro modi: tramite pec, posta raccomandata, consegnandolo a mano in un ufficio dell’agenzia oppure caricandolo nella tua area privata del sito web dell’agenzia.
Se fai tutto da solo, è gratis. Se invece ti fai aiutare da un commercialista dovrai pagare il suo compenso.
Per aprire una ditta individuale, devi per prima cosa acquistare un servizio di PEC e firma elettronica
Ci sono diversi fornitori di servizi sul mercato e i prezzi per entrambe in genere costano a partire da 35€.
La pratica ComUnica è quella che ti permette di aprire la Partita IVA, iscriverti alla gestione artigiani o commercianti INPS per versare i contributi, alla camera di commercio e all’INAIL se sei un artigiano.
L’iscrizione alla camera di commercio ad un costo di 88,50€ divisi in 17,50€ di diritti di segreteria, 18€ di imposta di bollo e 53€ di diritto camerale.
Per iniziare a lavorare dovrai anche inviare la SCIA al comune in cui avrà sede la tua attività. Il suo costo varia a seconda del comune e può andare da 0€ a 200€.
Se scegli di farti supportare da un commercialista, a queste quote dovrai aggiungere anche il suo compenso che solitamente è intorno agli 800€.
Possiamo aiutarti gratis a capire quale tipo di attività devi aprire
Un esperto può studiare la tua situazione nello specifico e dirti se devi avviare una ditta individuale o un’attività come libero professionista.
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Partita IVA forfettaria: quanto costa mantenerla una volta aperta?
Per mantenere una Partita IVA forfettaria devi considerare principalmente tre tipi di costi
Questi sono le tasse, i contributi e il commercialista.
Le tasse sono calcolate come una flat-tax che si chiama imposta sostitutiva
Devi pagare una percentuale del 15% o del 5% per i primi 5 anni se hai aperto una nuova attività.
Pagherai questi valori su una parte dei tuoi incassi detta imponibile.
Per trovare questa parte devi per prima cosa moltiplicare i tuoi incassi dell’anno per il coefficiente di redditività e poi sottrarre i contributi che hai già versato.
Il coefficiente di redditività è un valore percentuale che è diverso per ogni attività. Ad esempio per gli avvocati è 78% e per gli e-commerce è 40%.
Ad esempio, sei un avvocato al secondo anno di attività e paghi il 5% di tasse. Hai incassato 20.000€, il tuo coefficiente di redditività è del 78% e hai versato 4.000€ di contributi.
Per prima cosa devi calcolare l’imponibile che è 11.600€ ovvero il 78% di 20.000€ meno 4.000€. Le tasse che devi pagare sono 580€ ovvero il 5% di 11.600€.
Con questo regime fiscale non devi applicare l’IVA sui tuoi prezzi.
Oltre alle tasse, pagherai anche i contributi in base all’ente a cui sei iscritto
Se sei iscritto ad un albo o ordine, devi iscriverti alla tua cassa di riferimento e versare i contributi secondo le sue regole.
Se per la tua attività non esiste una cassa di categoria o non hai i requisiti per accedervi, devi iscriverti alla gestione separata INPS. I contributi sono una percentuale della differenza tra incassi e spese. Per il 2024 questa percentuale è il 26,07%.
Se invece sei artigiano o commerciante sono di due tipi:
- fissi: 4.515,43€ se sei commerciante o 4.427,04€ se sei artigiano
- variabili: sull’imponibile che supera i 18.415€ devi calcolare 24,48% se sei commerciante o 24% se sei artigiano
Come artigiano o commerciante in regime forfettario hai la possibilità di avere una riduzione del 35% dei contributi sia fissi che variabili. Versando meno contributi però, metterai via meno soldi per la pensione.
Il commercialista ha un costo che varia in base al tuo regime fiscale
Per la gestione della tua attività può costare dai 400€ ai 1.500€ all’anno a seconda della complessità della tua attività. Ad esempio, se vendi all’estero dovrai iscriverti al VIES.
Possiamo aiutarti gratis a capire come ridurre al minimo i costi di mantenimento della tua attività
Un esperto studierà la tua situazione nello specifico e ti guiderà nelle scelte più vantaggiose.
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