Certificazione Unica errata o non ricevuta: cosa fare?

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Questa è una guida verificata

Se ricevi una certificazione unica, o CU, con importi errati, devi segnalarlo subito al tuo datore di lavoro o committente, in modo che possa comunicare la correzione all’agenzia delle entrate.

Se, invece, non ricevi la CU entro la data ultima fissata dall’agenzia, che nel 2023 era il 16 marzo, puoi richiederla al tuo datore di lavoro e, se non te la invia, devi segnalarlo come inadempiente all’agenzia delle entrate che, a sua volta, applicherà delle sanzioni.

Se sei un sostituto d’imposta e non invii le certificazioni uniche o le invii con degli errori, puoi ricevere delle sanzioni che sono:

  • se la CU contiene errori ed è stata scartata dell’agenzia delle entrate, ma la correggi e la invii nuovamente all’agenzia delle entrate entro cinque giorni dalla data della ricevuta di scarto, non riceverai nessuna  sanzione
  • se correggi e invii nuovamente CU errata entro sessanta giorni, riceverai una sanzione pari a 33,33€ per ciascuna CU, fino a un massimo di 20.000 euro per anno
  • se invii la CU corretta oltre sessanta giorni dopo la scadenza o non la invii proprio, ricevi una sanzione pari a 100€ per ciascuna CU, fino a un massimo di 50.000€ per anno

La certificazione unica serve a tre funzioni:

  • certificare i compensi che hai versato fornitori autonomi in Partita IVA. Il documento servirà loro per compilare la dichiarazione dei redditi
  • permettere all’agenzia delle entrate di predisporre il 730 precompilato per i lavoratori dipendenti
  • facilitare i controlli dell’agenzia delle entrate sui compensi dichiarati, poichè è possibile fare un confronto tra quanto inserito in dichiarazione da un lavoratore autonomo e quanto risulta dalle certificazioni uniche inviate dai suoi clienti 

Nella certificazione che emetti nei confronti di un lavoratore autonomo devono essere indicati:

  • dati anagrafici dell’emittente e del destinatario 
  • la causale che identifica l’attività svolta
  • il compenso lordo che gli è stato pagato 
  • le somme che non sono soggette a ritenuta d’acconto 
  • l’imponibile netto, ottenuto sottraendo dal compenso lordo le somme su cui non viene applicata la ritenuta d’acconto come ad esempio le spese documentate
  • ritenuta d’acconto, ovvero l’anticipo sulle tasse che tu hai versato per suo conto

E’ obbligatorio elaborare ed inviare la certificazione unica anche ai lavoratori autonomi che aderiscono al regime forfettario e al regime dei minimi ma in questo caso non ci saranno ritenute d’acconto da indicare perché chi adotta questi regimi non è soggetto a ritenuta.

Per essere sicuro di elaborare nel modo corretto le certificazioni uniche, il commercialista è il professionista più adatto a cui rivolgerti. 

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Questa è una guida verificata
Si basa su una fonte ufficiale dell'agenzia delle entrate ed è stata scritta da un'autrice esperta in temi fiscali.

Scritta da una nostra autrice

francesca_noroles

Basata su una fonte ufficiale

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