In breve
In questo articolo vedremo cos’è l’esterometro, chi ha l’obbligo di farlo e quali sono le differenze con l’Intrastat, con cui spesso viene confuso. Qui sotto trovi un riassunto di tutte le informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.
È un argomento importante se hai un’attività che lavora anche con paesi esteri. Se sei arrivato a vendere o acquistare da paesi fuori dall’italia, significa che la tua attività è cresciuta e devi tenere traccia di sempre più aspetti e adempimenti.
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L’Esterometro era un documento con cui comunicavi i dati delle vendite e degli acquisti che facevi da e verso paesi esteri
Oggi non esiste più.
Ha cambiato nome e si chiama Comunicazione delle Operazioni Transfrontaliere. Non è più un documento da inviare ma è un’informazione scritta direttamente all’interno delle fatture elettroniche.
Per farlo quando vendi, devi inserire nelle fatture 3 parametri
Al posto del codice destinatario devi inserire sette volte x, ovvero XXXXXXX.
Nel campo relativo all’ID paese, devi inserire la sigla del paese di residenza del destinatario della fattura.
Nel campo relativo al CAP devi inserire cinque volte zero, ovvero 00000.
Se invece stai acquistando qualcosa, devi indicare dei parametri nel software che utilizzi
Nel servizio che usi troverai un campo dove potrai selezionare un tipo di documento diverso a seconda della funzione. Usa i seguenti codici a seconda della tua situazione:
- TD17: Integrazione/autofattura per acquisto di servizi dall’estero
- TD18: Integrazione per acquisti di beni intraUE
- TD19: Integrazione/autofattura per acquisto di beni extra UE
Devi fare questa pratica se hai l’obbligo di fatturazione elettronica
Dal 1 gennaio 2024, se sei in Partita IVA sei obbligato ad emettere fatture elettroniche indipendentemente dal tuo regime fiscale. L’unica eccezione è prevista per i professionisti del settore sanitario come, ad esempio, i medici e gli psicologi che dovranno inviare le fatture emesse al sistema tessera sanitaria.
L’Intrastat invece è una comunicazione che devi inviare solamente se effettui operazioni con altri paesi UE
Quando vendi servizi a clienti in paesi esteri all’interno dell’Unione Europea devi sempre inviare l’Intrastat, indipendentemente dagli importi e dal tuo regime fiscale.
Se sei in regime ordinario, devi farlo anche se vendi beni.
Per gli acquisti, invece, devi inviare la comunicazione solo se hai la Partita IVA in regime ordinario e hai superato determinati importi: se acquisti beni, devi inviare la dichiarazione sopra ai 350.000€ mentre se acquisti servizi, sopra ai 100.000€.
Possiamo aiutarti gratis a capire come gestire le tue fatture elettroniche verso l’estero.
Un esperto studierà la tua situazione nello specifico e dirti quali dati inserire.
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Esterometro: cos’è, chi deve farlo e come si fa?
L’esterometro è la comunicazione dei dati di operazioni commerciali con tutti i paesi esteri
Per farlo era necessario accedere al portale Fatture e Corrispettivi, inserire in un modulo apposito i dati delle fatture da fornitori e verso clienti esteri.
Oggi questa pratica non è più necessaria.
L’esterometro oggi si chiama Comunicazione delle Operazioni Transfrontaliere e non è più una pratica a sè. Adesso per comunicare gli stessi dati basta inserire dei codici specifici nelle fatture elettroniche che emetti.
Devi fare questa comunicazione se hai l’obbligo di fatturazione elettronica
A partire dal 2024 è obbligatorio fare le fatture elettroniche, per tutte le attività indipendentemente dal regime fiscale o dal fatturato, ad eccezione dei professionisti che effettuano prestazioni sanitarie.
Se sei un medico o uno psicologo e fatturi ad un paziente estero, ad esempio, non dovrai fare l’esterometro perchè devi utilizzare un sistema diverso per fare le fatture, il sistema tessera sanitaria.
Per inviare questa comunicazione devi inserire alcuni paragrafi nelle tue fatture di vendita
Quando invii la fattura elettronica, nel campo riservato al codice destinatario devi inserire 7 volte X, quindi XXXXXXX.
Nel campo relativo all’ID Paese, inserisci la sigla del paese dove è registrata l’attività del tuo cliente o, se è un privato, dove è residente. Ad esempio se vendi in Germania la sigla è DE, per la Francia è FR, per la Svizzera è CH.
Con molti software di terze parti per la fatturazione elettronica, come Fiscozen, questo passaggio è più facile. Invece di dover inserire il codice ti basta selezionare il paese del tuo cliente da una lista.
Nel campo in cui dovresti inserire il CAP della città di residenza o in cui ha sede il tuo cliente, inserisci cinque volte zero, ovvero 00000.
Devi comunicare questi dati anche se acquisti qualcosa dall’estero, il documento da utilizzare è differente a seconda delle situazioni
Quando acquisti servizi all’estero devi selezionare TD17 sia che si tratti di un’Integrazione sia con un’ autofattura
Se acquisti beni da un paese all’interno dell’Unione Europea invece, il tipo di documento che devi usare nell’integrazione è TD18.
Se acquisti dei beni, dovrai usare il documento TD19 sia per un’Integrazione che un’ autofattura.
Quando utilizzi un software di terze parti per la fatturazione elettronica, questi codici vengono inseriti in automatico quando selezioni il tipo di acquisto che hai fatto. Con Fiscozen non devi neanche preoccuparti di integrazioni o autofatture perché si occupa di tutto il tuo commercialista.
Possiamo aiutarti gratis a capire se hai bisogno di inviare la Comunicazione delle Operazioni Transfrontaliere
Un esperto può studiare la tua situazione nello specifico e dirti quale codice devi usare.
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Esterometro e Intrastat: che differenza c’è?
Esterometro e Intrastat sono 2 comunicazioni simili che hanno a che fare con la vendita e gli acquisti con l’estero
La differenza è che l’esterometro serve per tutte le operazioni all’estero mentre devi fare l’Intrastat solo per operazioni nella UE
Il modello Intrastat è una dichiarazione che contiene informazioni sulle operazioni intracomunitarie, cioè all’interno della UE
Devi inviare la dichiarazione Intrastat per i servizi venduti o acquistati in 3 casi.
Il primo è se hai acquistato servizi da uno stato estero appartenente all’UE per un importo totale superiore a 100.000€. Il secondo è se hai acquistato beni per un importo totale superiore a 350.000€.
Il terzo caso è se hai venduto beni o servizi ad un’attività che ha sede stato in membro dell’unione europea, indipendentemente dall’importo totale.
Per poter effettuare operazioni intracomunitarie, tutte le attività devono essere iscritte al VIES, il sistema di scambio informazioni IVA dell’Unione Europea.
La dichiarazione deve essere mandata all’agenzia delle dogane con cadenza diversa a seconda di quanto valgono le tue vendite o acquisti all’estero
Se le tue operazioni in un anno hanno un valore al di sotto dei 50.000€, dovrai inviare la comunicazione a cadenza trimestrale. Se invece le tue operazioni valgono più di 50.000€, dovrai inviare la dichiarazione Intrastat ogni mese.
Le prestazioni per cui è necessario inviare l’Intrastat devono avere alcuni requisiti:
Per prima cosa, fornitore e cliente sono entrambi soggetti IVA, con l’eccezione delle Partite IVA in regime forfettario quando sono clienti. Questo significa che se il tuo cliente è un privato non dovrai inviare questa comunicazione.
L’operazione deve avvenire dietro compenso, quindi deve esserci uno scambio di denaro tra chi vende e chi compra.
Se vengono ceduti beni, devono essere spediti o trasportati da un Paese UE ad un altro Paese UE
Se si tratta di servizi, la prestazione deve avvenire tra soggetti stabiliti in paesi diversi dell’UE. Quindi non devi fare questa comunicazione se sia tu che il tuo cliente avete sede in Italia.
Ci sono alcune operazioni che, indipendentemente dai requisiti, non sono soggette ad Intrastat
Appartengono a questa categoria la compravendita di immobili, il trasporto di persone, il noleggio di mezzi di trasporto a breve termine, servizi di ristorazione e catering.
Ne fanno parte anche le prestazioni di servizi di cui all’art. 7-quarter e art. 7-quinquies del DPR n. 633/72 e le operazioni extraterritoriali quindi verso soggetti che non sono nella UE.
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