Per inserire la rivalsa INPS in fattura devi aggiungere una voce di fatturazione che corrisponde al 4% del tuo compenso.
Si tratta di una maggiorazione che puoi applicare sul tuo compenso se sei un lavoratore autonomo o un professionista che versa i contributi alla gestione separata.
Ad esempio Luigi ha una Partita IVA in regime forfettario come fotografo e deve emettere una fattura per ricevere un compenso di 1.200€. Dato che versa i contributi alla gestione separata, Luigi potrà addebitare in fattura la rivalsa del 4% maggiorando così l’importo richiesto:
Compenso | 1.200€ |
Rivalsa 4% | 48€ |
Totale fattura | 1.248€ |
Il cliente di Luigi pagherà quindi il compenso stabilito maggiorato del 4%, ossia 1.248€.
L’applicazione della rivalsa non è obbligatoria, ma sta a te scegliere se aggiungerla in fattura e farla pagare al tuo cliente.
Per prendere la decisione se inserirla o meno in fattura devi considerare che l’importo corrispondente alla rivalsa viene considerato come reddito in quanto la rivalsa non viene considerata come una forma di contributo previdenziale ma un incremento del tuo guadagno che genera reddito.
Ciò vuol dire che la rivalsa INPS rientra nella base imponibile, ossia la somma su cui si applicherà la percentuale di calcolo delle tasse e dei contributi.
E’ importante ricordare che se sei in regime forfettario l’importo relativo alla rivalsa concorre a determinare il tuo totale incassato e per questo potrai superare il limite per rimanere nel regime agevolato che per il 2023 è di 85.000€.
Per quanto riguarda le tasse, la base imponibile dipende dal tipo di regime applicato:
- ordinario: devi sottrarre ai tuoi ricavi le spese che hai sostenuto per la tua attività
- forfettario: moltiplichi il tuo incassato per un valore detto coefficiente di redditività, che identifica su quale parte dell’incassato pagherai le tasse e i contributi. Nel caso dell’estetista il tuo coefficiente di redditività è del 67%
Per quanto riguarda i contributi, la gestione separata prevede il versamento del 26,07% dell’imponibile lordo, ossia il totale dei compensi a cui vengono sottratte le spese sostenute per la tua attività.
Ad esempio Laura è una copywriter in regime ordinario, il totale dei compensi ottenuti durante l’anno è di 50.000€ su cui è stata applicata la rivalsa, le spese totali sono di 5.000€ e i contributi sostenuti l’anno precedente sono di 5.000€.
- rivalsa: 50.000€ x 4%= 2.000€
- totale reddito: 50.000€ + 2.000€ = 52.000€
- imponibile fiscale: 52.000€ – 5.000€ – 5.000€ = 42.000€
- imponibile previdenziale: 52.000€ -5.000€ = 47.000€
Laura pagherà:
- le tasse su 42.000€ ossia 11.600€
- i contributi su 47.000€ ossia 12.252€
Per essere sicuro che stai inserendo la rivalsa in modo corretto, il commercialista è il professionista adatto a cui rivolgerti.
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