Partita IVA forfettaria: cos’è, come aprire e quanto costa?

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In breve

In questo articolo vedremo cos’è la Partita IVA forfettaria, come puoi aprirla e quanto costa. Qui sotto trovi un riassunto di tutte le informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.

Scegliere una Partita IVA forfettaria può essere vantaggioso perché ti consentirà di avere costi più bassi e una maggiore semplificazione. In questo modo potrai avere più denaro da reinvestire nella tua attività.

Il commercialista è il professionista giusto a cui rivolgerti, perché può consigliarti e semplificare ancora di più la gestione, occupandosi delle pratiche al posto tuo. Puoi ottenere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno con un esperto, compilando il form qui in alto.

La Partita IVA forfettaria è una Partita IVA agevolata

Con questo regime fiscale pagherai solo il 15% di tasse o il 5% per i primi 5 anni in caso di apertura di una nuova attività.

Puoi aprire la Partita IVA forfettaria se rispetti 6 requisiti. I primi 3 sono personali

Il primo è essere residente in Italia. Inoltre non devi essere socio di una società di persone o possedere quote di maggioranza in una società di capitali che opera nello stesso settore dell’attività che aprirai.

Gli altri 3 requisiti sono di economici

Il primo è avere incassato meno di 85.000€ nell’anno precedente con un’attività autonoma, il secondo è aver pagato eventuali compensi a collaboratori per un importo inferiore a 20.000€ all’anno.

Infine, ricorda che se sei dipendente, la tua RAL nell’anno precedente all’apertura deve essere inferiore a 30.000€.

Dovrai poi identificare il tipo di attività che vuoi svolgere

Se la tua attività è prevalentemente intellettuale dovrai aprire come libero professionista, ad esempio se sei un copywriter. Se la tua attività è commerciale o artigianale aprirai una ditta individuale, ad esempio se hai un e-commerce o sei un idraulico.

I costi per aprire una Partita IVA forfettaria variano a seconda del tipo di attività

Come libero professionista, puoi gestire tutto da solo gratuitamente o affidarti ad un commercialista che ti chiederà circa 200€. 

Se sei un artigiano o un commerciante e vuoi procedere in autonomia, dovrai pagare circa 200€ di bolli e se ti affidi ad un esperto per le pratiche, dovrai aggiungere circa 300€.

Possiamo studiare gratis la tua situazione ed aiutarti ad accedere al regime forfettario

Per valutare l’accesso e la convenienza di una Partita IVA forfettaria puoi rivolgerti ad un commercialista. Puoi ricevere una consulenza gratuita e senza impegno con un esperto fiscale cliccando il bottone qui sotto.

 

Regime forfettario: cos’è, come funziona e quali sono i vantaggi?

Il regime forfettario è un regime fiscale, cioè l’insieme di regole e obblighi che hai con la Partita IVA

Fanno parte di queste regole la quantità di contributi e di tasse da pagare e le agevolazioni alle quali hai accesso.

Con questo regime fiscale puoi pagare solo il 5 o il 15% di tasse

Normalmente una Partita IVA paga dal 23 al 43% di tasse ma, con il regime forfettario, queste scendono al 15% o al 5%. 

Il 5% si applica solo per le nuove attività che rispettano alcuni requisiti che vedremo in seguito.

Oltre a pagare meno tasse, non dovrai neanche applicare l’IVA ai tuoi prezzi

Una Partita IVA solitamente deve aggiungere al costo di ciò che vende l’IVA, una percentuale che va dal 4% al 22%. Questa quantità di denaro fa aumentare il costo che il tuo cliente deve pagare per ciò che vendi, e quindi rende i tuoi prezzi meno competitivi.

In regime forfettario non dovrai applicare l’IVA. Quindi, se vendi un capo di abbigliamento a 60€, chi lo compra dovrà pagare solo 60€. Aggiungendo l’IVA il prezzo aumenterebbe, perché dovresti calcolare il 22% di 60€, quindi 13,20€ e aggiungerlo al prezzo di ciò che vendi. Infatti, il prezzo finale sarebbe pari a 73,20€.

In forfettario non sei soggetto agli studi di settore

Queste sono analisi fatte dall’agenzia delle entrate che determinano quanto dovrebbe guadagnare un’attività in alcuni settori.

Infatti, se hai un’attività e guadagni meno degli indicatori, dovrai pagare delle tasse aggiuntive per allinearti con la media.

Ad esempio, se hai un negozio e paghi 8.000€ di tasse e l’indicatore dice che i negozi come il tuo dovrebbero pagarne 11.000€, pagherai la differenza di 3.000€.

In regime forfettario, la tua attività non viene presa in considerazione e, quindi, non dovrai pagare tasse aggiuntive.

Infine, se rispetti un requisito, puoi decidere di pagare il 35% in meno di contributi

Il requisito è avere un’attività artigianale o commerciale, ad esempio un e-commerce o un parrucchiere.

Artigiani e commercianti pagano solitamente circa 4.500€ di contributi fissi all’anno e una quota variabile che dipende dal loro fatturato. La quota fissa diventerà di circa 2.925€ ovvero 4.500€ tolto il 35% e la quota variabile subirà anch’essa una riduzione del 35%.

Possiamo dirti gratuitamente se ci sono altri vantaggi specifici per la tua attività

Dato che queste agevolazioni cambiano per ogni caso, un consulente fiscale può spiegarti nel dettaglio le agevolazioni previste per il tuo. Se vuoi puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno da un esperto, cliccando il riquadro qui sotto.

 

Requisiti per avere una Partita IVA forfettaria: quali sono?

I requisiti per accedere al regime forfettario sono 6 e devi averli tutti contemporaneamente

Al momento dell’apertura devi essere residente in Italia, non devi essere socio di una società di persone e non devi avere quote di maggioranza in società di capitali che operano nello stesso settore della tua attività individuale.

Nel caso avessi avuto un’attività in Partita IVA nell’anno precedente, non devi aver incassato più di 85.000€ e non devi aver pagato collaboratori o dipendenti per più di 20.000€. Questa quota comprende anche tasse, contributi, assicurazioni obbligatorie, TFR e tutti gli altri costi che avresti potuto sostenere per un dipendente.

Se hai un lavoro come dipendente, la tua RAL dell’anno precedente non deve aver superato i 30.000€. Se nell’anno precedente avevi una RAL superiore a 30.000€ ma il tuo rapporto di lavoro è terminato, ad esempio in caso di licenziamento, dimissioni o termine naturale del contratto a tempo determinato, puoi avere il regime forfettario.

Con questi requisiti puoi accedere al regime forfettario e pagare il 15% di tasse.

Se vuoi accedere e pagare il 5% al posto del 15% devi avere altri 3 requisiti

Per prima cosa, la tua attività non deve essere una prosecuzione dell’attività di lavoro dipendente svolta in precedenza, cioè non devi svolgerla nello stesso luogo, con gli stessi clienti e con gli stessi strumenti. L’unica eccezione a questa regola è il praticantato obbligatorio per alcune professioni, come l’avvocato.

Il secondo requisito è che nel corso dei tre anni precedenti non devi essere stato titolare di Partita IVA. 

Infine, se prosegui l’attività già avviata da qualcun altro, lui non deve aver superato gli 85.000€ di incassi nell’anno precedente.

La tassazione al 5% dura per 5 anni fiscali, dal sesto anno in poi pagherai il 15% 

L’anno fiscale finisce sempre il 31 dicembre, indipendentemente da quando apri la tua attività. 

Se ad esempio apri la tua attività a settembre, il tuo primo anno durerà solo quattro mesi, quindi da settembre a dicembre, ma conterà come anno intero.

Possiamo aiutarti a capire gratis se hai i requisiti per la tassazione al 5%

Un consulente fiscale può studiare la tua situazione nel dettaglio e dirti se puoi accedere all’agevolazione. Puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno con un esperto cliccando la foto qui sotto.

 

Aprire Partita IVA forfettaria: come si fa e quanto costa?

Per prima cosa devi capire se sei un libero professionista oppure se devi aprire una ditta individuale

Sei libero professionista se svolgi un’attività di tipo intellettuale come l’ingegnere o il copywriter. Invece, devi aprire una ditta individuale se svolgi un’attività artigianale, commerciale, ad esempio se hai un e-commerce o sei un parrucchiere.

Per aprire come libero professionista devi compilare il modello AA9/12

Dovrai inserire i dati relativi alla tua attività, come il nome che vuoi dargli e l’indirizzo dove lavorerai. Puoi scaricarlo dal sito web dell’agenzia delle entrate e, dopo averlo compilato, ricaricarlo sul sito.

Nel modello AA9/12 dovrai segnalare di voler accedere al regime forfettario nel caso tu ne abbia i requisiti.

Dovrai anche iscriverti ad una cassa o gestione previdenziale per versare i contributi, ma dovrai farlo sul sito web dell’ente. Ad esempio, se sei un ingegnere dovrai iscriverti sul sito di Inarcassa, mentre se svolgi un’attività commerciale o artigianale, sul sito dell’INPS.

Se fai tutto da solo non dovrai pagare niente, se invece ti fai supportare da un commercialista dovrai pagare la sua parcella, solitamente intorno ai 200€.

Per aprire una ditta individuale devi prima di tutto acquistare una PEC e un servizio di firma digitale, ti serviranno per compilare la ComUnica e la SCIA

La ComUnica ti permette in un’unica soluzione di aprire la Partita IVA, iscriverti alla gestione commercianti o artigiani INPS, iscriverti al registro delle imprese ed eventualmente anche all’INAIL, se sei un artigiano.

La SCIA va invece inviata allo sportello SUAP del comune in cui ha sede la tua attività per avvisare che hai iniziato un’attività.

I costi di apertura sono i seguenti:

  • PEC e firma digitale: a partire da 35€ in base al servizio che scegli
  • imposta di bollo: 17,50€
  • diritti di segreteria: 18€
  • diritto camerale: da 53€ a 120€ in base all’attività che svolgi
  • SCIA: da 0€ a 200€ in base al comune in cui decidi di avviare la tua attività

Se deciderai di farti supportare da un commercialista dovrai anche pagare la sua parcella che potrebbe andare dai 300 ai 600€.

Possiamo aiutarti gratuitamente a svolgere tutte le pratiche per aprire la Partita IVA forfettaria

Un nostro esperto è a tua disposizione per una consulenza gratuita e senza impegno. Potrai poi decidere se vuoi affidarti a noi per svolgere le pratiche oppure cercare altrove.

Puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno. Clicca qui per richiedere una consulenza gratuita e senza impegno

 

Tasse in regime forfettario: quali sono e chi le paga?

Pagherai le tasse su una percentuale di quanto incassi, tolti i contributi che hai versato

La percentuale si chiama coefficiente di redditività e ogni attività ha il suo. Ad esempio un copywriter ha il 78% ed un’estetista il 67%.

La prima cosa da fare sarà dunque moltiplicare ciò che hai incassato durante l’anno per il tuo coefficiente di redditività. Se ad esempio sei un copywriter che ha incassato 20.000€, il valore su cui paghi le tasse è 15.600€, quindi il 78% di 20.000€.

Una volta trovato questo valore, dovrai togliere la quantità di contributi che hai pagato. Se ad esempio hai pagato 3.000€ di contributi, il risultato sarà 12.600€ ovvero 15.600€ tolti 3.000€.

Su questi 12.600€, detti reddito imponibile, dovrai pagare il 15% o il 5% di tasse a seconda della tua situazione. Dunque 1.890€ nel caso del 15% di 12.600€ o 630€ nel caso del 5% di 12.600€.

Ogni anno paghi una parte delle tasse dell’anno precedente e una parte di quelle dell’anno in corso

Per calcolare gli acconti sull’anno in corso, si prende come riferimento il valore delle tasse da pagare per l’anno precedente e se ne calcola il 100%.

Se ad esempio per il 2023 avresti dovuto pagare 1.000€ di tasse, per il 2024 paghi 500€ entro il 30 giugno e 500€ entro il 30 novembre. Questi sono gli acconti e sono una stima delle tasse che dovrai pagare. 

Quando l’anno finisce e si trovano le tasse che devi effettivamente pagare per il 2024, devi calcolare la differenza con quello che hai già pagato. 

Ad esempio, se scopri di dover pagare 3.500€ di tasse, ma hai già versato 1.000€ di acconti, pagherai solo 2.000€. Devi pagare la differenza entro il 30 giugno 2025, a titolo di saldo per il 2024. 

Le scadenze per il pagamento sono le stesse ogni anno: 30 giugno e 30 novembre

Entro il 30 giugno paghi il saldo delle tasse dell’anno precedente e il primo acconto dell’anno in corso. Puoi scegliere di pagare entro il 30 luglio con una maggiorazione dello 0,40%.

Entro il 30 novembre devi pagare il secondo acconto per l’anno corrente.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire quante tasse dovrai versare 

Un consulente fiscale può studiare la tua situazione nello specifico, fare una previsione di quante tasse dovrai pagare e fornirti tutto il supporto necessario per pagare il meno possibile. 

Richiedi una consulenza fiscale gratuita e senza impegno con un nostro esperto cliccando il riquadro qui sotto.

 

Contributi: quali si pagano con una Partita IVA forfettaria?

Quando apri una Partita IVA devi versare i contributi previdenziali obbligatori

I contributi sono una quantità di denaro che devi versare al tuo ente previdenziale di riferimento e, in cambio, ottieni prestazioni previdenziali come la pensione di vecchiaia o il sussidio di maternità.

Se sei un libero professionista iscritto ad un albo o ordine professionale che ha una cassa previdenziale privata, dovrai iscriverti alla tua cassa di riferimento

Ad esempio gli avvocati devono iscriversi alla cassa forense e gli ingegneri e gli architetti ad Inarcassa.

Dovrai versare i contributi secondo le regole della tua cassa. Per ognuna sono diverse ma in genere dovrai versare 3 tipi di contributi: oggettivo, che serve per la tua pensione, integrativo, che serve per finanziare la cassa e di maternità, che serve per sostenere le colleghe che scelgono di avere un figlio.

Se sei un libero professionista e per la tua attività non esiste una cassa professionale privata o non hai i requisiti per accedervi, devi iscriverti alla gestione separata INPS

Dovrai versare i contributi in proporzione a quanto guadagni. La quota da versare cambia ogni anno e per il 2024 è il 26,07% della differenza tra incassi e spese.

Se sei un artigiano o un commerciante devi iscriverti alla gestione artigiani o commercianti INPS

Dovrai versare due tipi di contributi: fissi e variabili. Le quote variano ogni anno. Per il 2024 i contributi fissi da pagare sono circa 4.500€. Dovrai versarli in 4 rate trimestrali di pari importo, indipendente da quanto incasserai. 

I contributi variabili sono da pagare se la differenza tra incassi e spese supera i 18.415€. Sulla parte che avanza questa quota, detta minimale, dovrai pagare circa il 24%. Dovrai effettuare il pagamento entro il 30 giugno dell’anno successivo.

Nella tabella vediamo le quote precise:

Gestione INPS Contributi fissi Quota minimale Contributi variabili
Artigiani 4.427,04€ 18.415€ 24%
Commercianti 4.515,43€ 18.415€ 24,48%

Come artigiano o commerciante puoi chiedere una riduzione del 35% dei contributi

In questo caso, le quote diventano:

Gestione INPS Contributi fissi ridotti Quota minimale Contributi variabili

ridotti

Artigiani 2.877,57€ 18.415€ 15,6%
Commercianti 2.935,03€ 18.415€ 15,91%

Possiamo aiutarti gratuitamente a calcolare i tuoi contributi

I nostri esperti possono accompagnarti passo passo per comprendere ogni passaggio dei calcoli e possono anche fare tutto al posto tuo.

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Partita IVA in regime forfettario: per quanto tempo si può mantenere?

Puoi mantenere la tua Partita IVA in regime forfettario finché rispetti tutti i requisiti di accesso

Devi rimanere residente in Italia, non devi diventare socio di una società di persone e non devi ottenere quote di maggioranza in società di capitali che operano nello stesso settore della tua attività individuale.

Devi incassare meno di 85.000€ e non devi pagare collaboratori o dipendenti più di 20.000€. Questa quota comprende tasse, contributi, assicurazioni obbligatorie, TFR e tutti gli altri costi che devi sostenere per un dipendente.

Se hai un lavoro come dipendente, la tua RAL deve rimanere al di sotto dei 30.000€. 

Inoltre, almeno il 75% dei tuoi incassi deve provenire da clienti italiani o attività che hanno sede in Italia.

Se perdi uno qualsiasi dei requisiti ma ottieni un incasso inferiore a 100.000€, l’anno successivo uscirai dal regime forfettario

Quindi dall’anno successivo dovrai pagare l’IRPEF, applicare l’IVA sui tuoi prezzi, inserire le ritenute d’acconto in fattura e sarai soggetto agli studi di settore.

Se invece incassi più di 100.000€, esci immediatamente dal regime forfettario

Da quel momento in avanti dovrai iniziare ad applicare l’IVA sui tuoi prezzi e dovrai inserire la ritenuta d’acconto nelle tue fatture verso altre attività.

Su tutti gli incassi dell’anno pagherai l’IRPEF, la tassa che deve pagare chi ha la Partita IVA in regime ordinario che va dal 23% al 43%, come dalla seguente tabella: 

Scaglione di reddito % IRPEF
fino a 28.000€ 23%
da 28.000,01€ a 50.000€ 35%
oltre 50.000,01€ 43%

Ogni anno puoi verificare se hai i requisiti ed eventualmente tornare al regime forfettario

Se ad esempio nel 2023 incassi 100.000€, nel 2024 non potrai accedere al regime forfettario. Se poi nel 2024 torni ad incassare meno di 85.000€ e rispetti tutti i requisiti, nel 2025 potrai tornare nuovamente al regime forfettario con tassazione al 15%.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come rimanere nei limiti del regime forfettario

Un esperto fiscale può studiare la tua situazione nel dettaglio e dirti come organizzare la tua attività e le tue entrate per tenere il più possibile il regime agevolato. 

Puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno. Per richiederla compila il form qui sotto.

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Si basa su una fonte ufficiale dell'agenzia delle entrate ed è stata scritta da un'autrice esperta in temi fiscali.

Scritta da una nostra autrice

francesca_noroles_white

Basata su una fonte ufficiale

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