Tasse in regime forfettario: quali sono, quante e come si calcolano?

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In breve

In questo articolo vedremo quali sono le tasse in regime forfettario e quanto incidono sui tuoi guadagni. Qui sotto trovi un riassunto di tutte le informazioni ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso.

Sapere esattamente quali e quante tasse devi pagare ti aiuta a gestire meglio le finanze della tua attività perché puoi sapere esattamente quanto denaro devi mettere da parte e quanto invece hai a disposizione da reinvestire o da spendere.

Il commercialista può aiutarti a fare i calcoli e può supportarti in una buona pianificazione fiscale. Puoi ricevere una consulenza gratuita e senza impegno compilando il form in cima all’articolo.

In regime forfettario paghi un’imposta, detta sostitutiva, che può essere del 15% o del 5%

Per poter accedere al 5% devono essere vere queste condizioni: la prima è che la tua attività non sia una continuazione del lavoro che facevi prima per lo stesso committente, a meno che non facessi praticantato obbligatorio ad esempio come avvocato o commercialista.

La seconda è che nei tre anni prima dell’apertura tu non abbia avuto una Partita IVA individuale ed abbia fatturato. Questo significa che se avevi aperto un’attività ma non hai fatturato, hai ancora diritto di accedere al 5%.

La terza dice che se vuoi proseguire l’attività già avviata da qualcun altro, puoi farlo a patto che lui non abbia superato gli 85.000€ di incassi annui.

Paghi questa percentuale di tasse su una parte di quanto hai incassato

È una parte diversa per ogni attività e per calcolarla, devi fare due passaggi. Il primo è moltiplicare il totale degli incassi per un valore percentuale che si chiama coefficiente di redditività. Il secondo è togliere dal risultato i contributi che hai pagato durante l’anno.

Ad esempio, per i copywriter il coefficiente è del 67%. Se hai incassato 30.000€ e hai versato contributi per 5.000€, la base di calcolo è 16.750€ ovvero il 67% di 30.000€ tolti 5.000€.

Se hai la tassazione al 5%, dovrai versare 838€ di imposta sostitutiva ovvero il 5% di 16.750€.

In questo regime fiscale non devi applicare l’IVA

Visto che non paghi l’IVA, sulle tue fatture che superano i 77,47€ dovrai applicare un’imposta di bollo da 2€ e inserire la dicitura 

“imposta di bollo assolta in modo virtuale ex art. 15 del D.P.R. 642 del 1972”

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire come fare i calcoli

I nostri esperti possono accompagnarti passo passo per comprendere ogni passaggio dei calcoli e possono anche fare tutto al posto tuo.

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Tasse in regime forfettario: quali sono e chi le paga?

In regime forfettario paghi una tassa che si chiama imposta sostitutiva e può essere del 5 o del 15%

La percentuale del 15% è quella standard per il regime forfettario, ma se rispetti determinati requisiti, puoi accedere ad un’ulteriore agevolazione con una percentuale del 5% per 5 anni. Dal sesto anno in poi, pagherai il 15%.

Puoi pagare il 15% di tasse del regime forfettario se rispetti 6 requisiti contemporaneamente

Nel momento dell’apertura devi essere residente in Italia, non devi essere socio di una società di persone e non devi avere quote di maggioranza in società di capitali che operano nello stesso settore della tua attività individuale.

Nel caso avessi avuto un’attività in Partita IVA nell’anno precedente, non devi aver incassato più di 85.000€ e non devi aver pagato collaboratori o dipendenti per più di 20.000€. Questa quota comprende anche tasse, contributi, assicurazioni obbligatorie, TFR e tutti gli altri costi che avresti potuto sostenere per un dipendente.

Se hai un lavoro come dipendente, la tua RAL dell’anno precedente non deve aver superato i 30.000€.

Se vuoi pagare solo il 5% devi rispettare altri 3 requisiti 

Il primo è che la tua attività non è una semplice continuazione del lavoro che facevi prima, come dipendente o come autonomo, per lo stesso datore di lavoro. L’unica eccezione a questa regola è se l’attività precedente era un praticantato, che è obbligatorio per alcune professioni come l’avvocato, il notaio o il medico.

Il secondo requisito è che nei 3 anni precedenti non sei stato titolare di Partita IVA individuale. Infine, l’ultimo requisito è che, se proseguire l’attività da qualcun altro, lui non deve aver superato gli 85.000€ di incassi annui.

La tassazione al 5% dura per cinque anni fiscali, dal sesto anno in poi pagherai il 15% 

L’anno fiscale finisce sempre il 31 dicembre, indipendentemente da quando apri la tua attività. Se ad esempio apri la tua attività a settembre, il tuo primo anno di agevolazione durerà solo 3 mesi ma conterà come anno intero.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire se puoi accedere o meno al regime forfettario e alla tassazione agevolata

Studieremo il tuo caso e ti aiuteremo a farti accedere a queste agevolazioni. Se vuoi puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno con un esperto cliccando il riquadro qui sotto.

 

Calcolo delle tasse in regime forfettario: come si fa?

Per conoscere le tasse che pagherai devi trovare l’importo da utilizzare per calcolarle, detto imponibile.

In forfettario lo puoi definire tramite una percentuale chiamata coefficiente di redditività. Ogni attività ha il suo coefficiente, definito dallo stato. Ad esempio, per gli architetti è 78%.

Puoi trovare sul tuo certificato di attribuzione della tua Partita IVA, nel tuo cassetto fiscale oppure sulla visura camerale, se hai una ditta individuale.

Per calcolare l’imponibile devi moltiplicare i tuoi incassi per il tuo coefficiente di redditività e sottrarre i contributi versati

Ad esempio, se sei un social media manager che ha incassato 30.000€ e hai pagato 2.000€ di contributi, il tuo imponibile è di 21.400€ ovvero il 78% di 30.000€ tolti 2.000€.

Per calcolare le tasse, dovrai applicare all’imponibile la percentuale del 5 o del 15%

In forfettario pagherai il 15% di tasse o il 5% per i primi 5 anni se la tua attività rispetta alcuni requisiti che le la identificano come una startup. A partire dal sesto anno pagherai il 15% di tasse. 

Ecco un esempio di calcolo delle tasse al 5%

Andrea è un social media manager in regime forfettario al secondo anno di attività, quindi ha diritto all’agevolazione delle tasse al 5%. Ha incassato 20.000€, il suo coefficiente di redditività è 78% e ha pagato 2.000€ di contributi.

Il suo imponibile è di 13.600€ ovvero il 78% di 20.000€ tolti 2.000€

Le tasse che deve versare sono pari a 680€, ovvero il 5% di 13.600€

Se svolgi più attività potresti dover calcolare le tasse in modo diverso

Se svolgi sia l’attività di consulenza sia quella di e-commerce, pagherai le tasse su 2 diverse porzioni dei tuoi incassi: 78% per la consulenza e 40% per l’e-commerce.

Per trovare l’importo su cui dovrai calcolare le tasse, dovrai moltiplicare gli incassi ottenuti dall’attività di consulenza per il coefficiente corrispondente, quindi per 78% e quelli avuti tramite e-commerce per 40%.

Ad esempio, se hai avuto 15.000€ di incassi come consulente e 30.000€ dall’attività di e-commerce, il tuo imponibile sarà la somma del 78% di 15.000€ più il 40% di 30.000€, quindi 23.700€. 

Se devi pagare le tasse al 5%, calcolerai il 5% di 23.700€, quindi 1.185€.

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Pagare le tasse forfettarie: quando farlo e come?

Le tasse in forfettario si pagano con il sistema dei saldi e degli acconti

Ogni anno paghi una parte delle tasse dell’anno precedente e una parte di quelle dell’anno in corso.

Se ad esempio per il 2023 avresti dovuto pagare 500€ di tasse, per il 2024 paghi 250€ entro il 30 giugno e 250€ entro il 30 novembre. Questi sono gli acconti e sono una stima delle tasse che dovrai pagare. 

Quando finisce l’anno e si trovano le tasse che devi effettivamente pagare per il 2024, si calcola la differenza con quello che hai già pagato. 

Devi pagare la differenza entro il 30 giugno 2025, a titolo di saldo per il 2024. Insieme al saldo 2024 pagherai anche il primo acconto 2025.

Esistono 2 metodi per calcolare gli acconti: il primo è quello storico

Per calcolare gli acconti con questo metodo, devi considerare quanto devi versare per l’anno precedente.

Verserai il primo acconto del 50% entro il 30 giugno e il secondo acconto del restante 50% entro il 30 novembre.

Ad esempio, se per l’anno 2023 hai versato 500€, gli acconti per l’anno 2024 saranno di 250€ entro il 30 giugno 2024 e 250€ entro il 30 novembre 2024.

Se il totale degli acconti che dovresti versare non supera i 258€ puoi anche versare tutto in un’unica soluzione entro la scadenza di novembre.

Il secondo metodo è quello previsionale

Per calcolare gli acconti con questo metodo, devi prendere in considerazione quanto prevedi di incassare nell’anno in corso.

Devi fare una stima di quanto andrai ad incassare durante l’anno e calcolare gli acconti in base al risultato di questo calcolo.

Se però, alla chiusura dell’anno fiscale, la stima dovesse essere sbagliata, dovrai versare una sanzione pari al 30% dell’imposta dovuta.

Puoi utilizzare questo metodo ad esempio se sai che stai per chiudere la tua attività nel corso dell’anno e non vuoi pagare più tasse del dovuto

Pagherai le tasse in 2 momenti: entro il 30 giugno e 30 novembre di ogni anno

Entro il 30 giugno paghi il saldo delle tasse dell’anno precedente e il primo acconto dell’anno in corso.

Entro il 30 novembre devi pagare il secondo acconto per l’anno corrente

Per pagare le tasse devi usare il modello F24

Puoi pagarlo tramite home banking oppure tramite la tua area personale sul sito web dell’agenzia delle entrate, dopo aver registrato il tuo IBAN.

Possiamo aiutarti gratuitamente a capire quale metodo sia più conveniente per te

Un nostro esperto può studiare la tua situazione, calcolare gli acconti con entrambi i metodi e dirti quale dei due sia più conveniente per te.

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Si basa su una fonte ufficiale dell'agenzia delle entrate ed è stata scritta da un'autrice esperta in temi fiscali.

Scritta da una nostra autrice

francesca_noroles

Basata su una fonte ufficiale

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