In breve
In questo articolo vedremo quanto costa aprire e mantenere una Partita IVA in regime forfettario. Qui sotto trovi un riassunto ma, se preferisci andare nel dettaglio, puoi leggere ogni capitolo scorrendo in basso
Aprire la Partita IVA è un passo importante nella vita perché andrà ad influenzare il tuo modo di lavorare, di gestire i guadagni e le spese e il forfettario può essere una scelta molto conveniente.
Il commercialista che può aiutarti ad approfittare di tutte le agevolazioni che hai a disposizione e puoi ottenere una consulenza fiscale gratuita compilando il form in fondo alla pagina.
I costi di apertura della tua Partita IVA forfettaria variano in base alla tua tipologia di attività
Se hai un’attività intellettuale, come l’avvocato o il copywriter, devi aprire come libero professionista ed è gratis.
Per un’attività commerciale o artigianale, come un e-commerce o un sarto, devi aprire una ditta individuale che costa 88,50€.
I costi di mantenimento sono di 2 tipi: tasse e contributi
Le tasse sono legate al tuo regime fiscale quindi in questo caso tutte le attività seguono la stessa regola mentre i contributi sono legati al lavoro che svolgi.
Di tasse paghi il 15% oppure il 5% per i primi 5 anni di attività
Quella del 5% è una percentuale agevolata a cui puoi accedere solo se rispetti determinati requisiti. Entrambe le percentuali si applicano su una parte di incassi che si calcola moltiplicando il totale dei tuoi incassi dell’anno per un valore percentuale legato all’attività che svolgi. Questa parte si chiama imponibile.
Ad esempio, per gli e-commerce il valore è 40% che significa che paghi le tasse solo sul 40% dei tuoi incassi mentre per un social media manager è 78% e per un idraulico 86%.
I contributi variano in base al lavoro che fai
Se per la tua attività esiste una cassa professionale privata, dovrai iscriverti e versare i contributi secondo le sue regole specifiche.
Se sei un libero professionista senza cassa, devi iscriverti alla gestione separata INPS e per il 2023 verserai il 26,07% dell’imponibile.
Se sei commerciante o artigiano devi iscriverti alle gestioni commercianti o artigiani INPS dove paghi due tipi di contributi: fissi e variabili. Per il 2024 i fissi sono di 4.515,43€ per i commercianti e 4.427,04€ per gli artigiani.
Devi versare i variabili solo se il tuo imponibile supera 18.415€. Sull’eccedenza devi pagare il 24,48% se sei commerciante e il 24% se sei artigiano.
In regime forfettario, se sei artigiano o commerciante puoi accedere ad una riduzione del 35% dei contributi sia fissi che variabili.
Possiamo aiutarti gratis a capire se puoi pagare solo il 5% di tasse
Puoi ricevere una consulenza fiscale gratuita e senza impegno cliccando sul riquadro qui sotto.
Partita IVA forfettaria: quanto costa aprirla?
Il costo di apertura della Partita IVA dipende dalla tipologia di attività che svolgi. Se hai un’attività intellettuale, aprire può essere gratis.
Le attività intellettuali sono quelle legate principalmente alle tue conoscenze, come ad esempio l’avvocato o il social media manager.
Per svolgere questo tipo di attività devi aprire la Partita IVA come libero professionista. Devi compilare e inviare all’agenzia delle entrate il modello AA9/12.
Nel modello dovrai inserire i tuoi dati personali come nome, cognome e indirizzo, e quelli della tua attività come il codice ATECO che vuoi utilizzare.
Se fai tutto da solo, la pratica è gratuita.
Puoi anche scegliere di affidarti ad un consulente esperto come il commercialista che svolga le pratiche per te e si assicuri che tutti i dati siano inseriti nel modo corretto. In questo caso dovrai pagare il suo compenso che può andare da 150€ a 500€ a seconda del professionista a cui ti rivolgi.
Aprire un’attività commerciale o artigiana, invece, ha un costo che parte da circa 120€
Le attività commerciali hanno al centro lo scambio di prodotti o servizi, come ad esempio il negoziante o l’influencer. Le attività artigianali riguardano principalmente il lavoro manuale, come il sarto o l’idraulico. In entrambi i casi dovrai aprire una ditta individuale.
La quota da pagare per aprire non è precisa perché ci sono alcuni costi variabili:
La PEC e la firma digitale sono obbligatorie per poter compilare la pratica di apertura e hanno prezzi che dipendono dal fornitore di servizi. In genere, i prezzi partono dal 35€ all’anno.
L’iscrizione alla camera di commercio ha un costo fisso che è di 88,50€, suddiviso in tre voci: l’imposta di bollo è di 18€, i diritti di segreteria sono 17,50€ e il diritto camerale è di 53€.
La SCIA, la pratica che ti permette di iniziare a lavorare, ha un costo che varia in base al comune in cui registri la tua attività. In alcuni comuni è gratis, in altri è a pagamento e arriva fino a 200€.
Se scegli di farti aiutare da un professionista, come ad esempio il commercialista, dovrai anche pagare il suo compenso che può andare dai 300€ agli 800€.
In alcuni casi, la quota può essere alta perché comprende anche i costi di apertura che abbiamo elencato sopra. Il nostro consiglio è quello di chiedere sempre al professionista un preventivo e di farti spiegare cosa comprende.
Possiamo aiutarti gratis a capire quale tipo di attività devi aprire e quanto devi pagare
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Partita IVA in regime forfettario: quanto costa mantenerla?
Una volta aperta la tua attività, dovrai affrontare 3 tipologie di costi per mantenerla attiva
Si tratta di tasse, contributi e commercialista
Le tasse in regime forfettario sono il 15% oppure il 5% per i primi 5 anni se avvii una nuova attività
Le percentuali si applicano su una parte di incassi che si calcola moltiplicando il totale degli incassi dell’anno per un valore percentuale. Questa parte si chiama imponibile. Questo valore si chiama coefficiente di redditività ed è specifico per ogni codice ATECO. Ad esempio, la percentuale per gli e-commerce è 40% mentre per i sarti è 67%.
Dal risultato del calcolo dovrai anche sottrarre i contributi.
I contributi variano in base alla tua tipologia di attività
Se sei un libero professionista iscritto ad un albo o ordine, devi iscriverti alla tua cassa di riferimento e versare i contributi secondo le sue regole.
Se sei un professionista e per la tua attività non esiste una cassa o non hai i requisiti per accedervi, devi iscriverti alla gestione separata INPS. I contributi si calcolano come una percentuale dell’imponibile. Per il 2024 questa percentuale è il 26,07%.
Se sei artigiano o commerciante sono di due tipi:
- fissi: 4.515,43€ se sei commerciante o 4.427,04€ se sei artigiano. Devi versarli in quattro rate trimestrali di pari importo, indipendentemente da quanto incasserai.
- variabili: sulla parte di imponibile che supera i 18.415€ devi calcolare 24,48% se sei commerciante o 24% se sei artigiano. Devi versarli in un’unica soluzione entro il 30 giugno dell’anno successivo.
Il costo del commercialista varia in base alle caratteristiche della tua attività
Può andare da 400€ a 1.500€ all’anno a seconda del professionista a cui ti rivolgi e alla complessità delle pratiche da svolgere. Ad esempio, se sei un social media manager e devi gestire solo le fatture verso i tuoi clienti, avrai un costo più basso perché la gestione è più semplice.
Se invece hai un e-commerce e devi tenere traccia dei fornitori, e magari vendi all’estero avrai delle pratiche aggiuntive come l’iscrizione al VIES o le pratiche doganali. Di conseguenza anche il costo sarà più alto.
Possiamo aiutarti gratis a fare una stima dei costi che dovrai affrontare per mantenere la tua attività
Un esperto può studiare la tua situazione nello specifico e dirti se puoi accedere alla tassazione agevolata al 5%. Potrà anche dirti a quale cassa o gestione previdenziale devi iscriverti e quanto devi versare.
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