Lo spesometro era una comunicazione, eliminata nel 2019, che doveva essere effettuata da tutti i lavoratori autonomi in regime ordinario e dalle società. Questa prevedeva l’invio all’agenzia delle entrate dei dati di tutte le fatture emesse e ricevute.
L’autofattura è un documento fiscale dove tu sei sia l’emittente che il destinatario. Devi utilizzarla quando devi pagare l’IVA e:
- acquisiti, utilizzando la tua Partita IVA, beni o servizi da un fornitore estero
- non ricevi una fattura dopo 4 mesi dall’operazione
- ricevi una fattura con un importo più basso rispetto a quanto concordato, da parte di un venditore interno all’UE
- regali prodotti
In questi casi, l’obbligo di versare l’IVA spetta a te, indipendentemente dal tuo regime fiscale.
Ad esempio, Marco è un social media manager e ha utilizzato la sua Partita IVA per acquistare un computer da un fornitore cinese.
Il fornitore invia la fattura:
- costo del computer: 400€
- totale fattura: 400€
Dato che il venditore non ha inserito l’IVA in fattura, Marco dovrà creare un’autofattura dove sarà sia il mittente che il destinatario, compilandola così:
- costo del computer: 400€
- IVA 22%: 88€
- totale fattura: 488€
Entro il 16 del mese successivo Marco dovrà versare l’importo dell’IVA di 88€ all’agenzia delle entrate tramite modello F24.
Anche se sei in regime forfettario devi emettere l’autofattura perché si tratta di IVA sugli acquisti e l’esenzione legata al tuo regime fiscale si applica solo alle fatture di vendita.
Se non invii l’autofattura entro 15 giorni dalla data dell’operazione, riceverai una multa di 2€ per ogni autofattura non inviata, fino ad una sanzione massima di 400€ al mese.
Per essere sicuro di effettuare in modo corretto la compilazione dell’autofattura e il relativo pagamento dell’IVA, il commercialista è il professionista più adatto a cui puoi rivolgerti
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