In questo articolo vedremo in che modo la riduzione delle percentuali IRPEF del 2024 modifica il calcolo degli acconti per il 2025
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Prima di vedere le differenze per il 2025, facciamo un piccolo riepilogo di come funziona l’IRPEF oggi
L’IRPEF è un’imposta che si paga con il sistema degli scaglioni progressivi di reddito. La base di calcolo viene divisa in blocchi, detti scaglioni, e su ciascuno si applica una percentuale sempre più alta per calcolare le tasse.
Nel 2024, le percentuali di calcolo dell’IRPEF sono cambiate come si può vedere nella tabella
| Scaglioni di reddito | prima del 2024 | nel 2024 |
| fino a 15.000€ | 23% | 23% |
| da 15.000€ a 28.000€ | 25% | |
| da 28.000€ a 50.000€ | 35% | 35% |
| oltre i 50.000€ | 43% | 43% |
L’IRPEF si paga con il sistema dei saldi e degli acconti
Significa che, se ad esempio sei nel 2024 e stai pagando le tasse relative al reddito che hai fatto nel 2023, dovrai anche pagare un anticipo delle tasse relative ai redditi del 2024.
Questo anticipo sulle tasse relative all’anno in corso si chiama per l’appunto acconto.
Per il 2025, però, non si applicano i nuovi scaglioni
I nuovi scaglioni, infatti, sono validi solo per il 2024 e non per gli anni successivi.
Questo significa che anche se le tasse per il 2024 sono calcolate su meno scaglioni e quindi sono più basse, gli acconti per il 2025 andranno calcolati usando gli scaglioni vecchi e quindi le tasse saranno più alte.
Se applichi gli scaglioni del 2024 per calcolare gli acconti del 2025, rischi delle sanzioni
Dato che gli scaglioni per il 2024 offrono una tassazione più bassa, utilizzandoli anche per l’anno prossimo rischi di versare degli acconti più bassi di quelli dovuti.
Se versi meno di quanto dovresti, ricevi delle multe il cui importo varia in base alla differenza tra quanto hai versato e quanto invece avresto dovuto pagare.
Possiamo aiutarti a calcolare correttamente gli acconti IRPEF per il 2025
Un esperto può studiare la tua situazione nello specifico, fare i calcoli corretti al posto tuo e dirti quanto dovrai versare per evitare le sanzioni.
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Fonte: www.agenziaentrate.gov.it
